Regia di Philip Borsos vedi scheda film
Il problema di film come questo, che dovrebbero servire ad offrire allo spettatore un divertimento semplice, basato sul susseguirsi dei colpi di scena, è che a Hollywood li fabbricano con lo stampino. Sono uno uguale all'altro: le uniche variabili sono i nomi sui titoli di testa e il numero delle vittime. Nonostante che qualche anno fa film come "Seven" e "I soliti sospetti" avessero tentato di spazzare via prodotti di questo genere, alcuni registi continuano ad affidarsi all'usato sicuro. Del resto il mediocre Borsos si era inserito nel genere non tra gli ultimi, trattandosi di un film del 1984, che aveva anche offerto uno dei primi ruoli di rilievo ad Andy Garcia. Ma dietro la macchina da presa Borsos non fa granché per salvare questo prodotto dal grande numero di film che dovrebbero finire in un cassonetto. L'unico mistero che mi ha interessato, durante la visione del film, è perché mi fossi messo a guardarlo. Non me lo ricordo. Sulla recitazione devo dire solo questo: il copione è quel che è, ma Mariel Hemingway è un'attrice veramente scarsa.
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