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Summer Wars

Regia di Mamoru Hosoda vedi scheda film

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Scarlett Blu

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La recensione su Summer Wars

di Scarlett Blu
8 stelle

Film godibile, fantasioso e visionario quanto basta; un' implicita critica al rapporto dell'essere umano con tutto quello che è 'mondo virtuale' che si vorrebbe sostituito a quello reale.

 

Film d'animazione visivamente sbaloditivo in alcune sue parti, quelle che riguardano la rappresentazione del mondo virtuale di Oz, una sorta di grande, immenso videogioco che coinvolge il mondo intero con milioni di account, dove è possibile fare di tutto, giocare, vivere, lavorare e guadagnare, viaggiare.

 

Un mondo che unisce, ma allo stesso tempo divide le persone, ciascuna dietro lo schermo di un PC.

 

La storia è forse un richiamo/citazione a Il mago di Oz, un altro film dove un mondo immaginario rischiava di imprigionare una bambina, ma questa è probabilmente la sola analogia col film americano, perchè questa opera di M. Hosoda, prende quasi subito direzioni un po' diverse, portando altre tematiche e mettendole a confronto.

 

Il film è certamente un ottimo prodotto, suggestivo, a tratti anche molto divertente in alcune situazioni comiche che presenta; forse perchè in parte la vicenda si svolge dentro un videogioco, visionario ma inevitabilmente un po' freddo, è stato meno coinvolgente di altre storie di Hosoda, che ho preferito.

 

 

Ma nulla toglie validità a ques'opera insolita, capace di divertire e stupire lo spettatore, solo per la bellezza fantasiosa delle immagini.

 

 

Il confronto fra realtà virtuale e valori effettivi del rapporto fra persone mi è sembrato interessante; questo è  il vero e più profondo messaggio del film che mette l'accento sul forte contrasto tra vita reale, fatta di contatti, rapporti famigliari, unione di persone attorno a un tavolo, tensioni e sentimenti tra genitori e figli, e vita vissuta dentro la finzione di un video gioco.

L'autore sembra volerci dire proprio questo; il linguaggio umano fatto di gesti che uniscono le persone contro la solitudine, non potrà mai essere sostituito da un sistema virtuale, dove ogni interazione è fasulla e può scomparire da un momento all'altro.

 

Così l'intelligenza artificiale che dà l'assalto al sistema informatico di Oz, è creata dall'intelligenza umana che però non sa controllarla e finisce quasi per essere sopraffatta; questo elemento potrebbe essere una critica implicita al rapporto dell'essere umano col web, da cui si lascia risucchiare e assorbire, (i furti degli account) incapace di staccarsi per rapportarsi col quotidiano, la vita vera, quasi sempre fatta di collaborazione e confronto con gli altri.

 

E sarà proprio lo spirito umano dell'unione e dell'aiuto reciproco a salvare la situazione (il giro di telefonate che fa la nonna, per cercare e suggerire aiuti), prima che diventi disastrosa.

 

I protagonisti sono un ragazzo e una ragazza coinvolti loro malgrado nella vicenda; lui è una specie di genio informatico, invitato a casa dei parenti di lei, e presentato come fidanzato per compiacere la nonna anziana, personaggio curioso e anche un po' bizzarro, ma che si rivela il collante di una famiglia matriarcale numerosa e dalle solide tradizioni.

 

In definitiva, un bel film che sicuramente piacerà a chi sa apprezzare il genere. Godibile.

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