Regia di Urszula Antoniak vedi scheda film
Quando il quadro rapportuale diventa (quasi) atavico, (quasi) dumontiano. Un film asciutto, incontaminato. Un film-gesto. Un gesto delicatissimo e profondissimo. E il Cinema vibra, dall'interno. Al di là delle parole. Al di là delle domande. Al di là del passato. Ma nel presente. Esclusivamente nell'(in)azione presente. In quello spazio archetipale in cui tutto si svolge ora. E si stravolge. Un'opera di rara e sincera bellezza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta