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A Religiosa Portuguesa

Regia di Eugène Green vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su A Religiosa Portuguesa

di alan smithee
10 stelle

TFF 2011 - Onde. Per vedere questo film ho sacrificato il film tedesco in concorso, ma non ne sono affatto pentito perche' il film di Eugene Green, autore che non conoscevo se non di nome, e' fino ad ora il piu' bello visto qui a Torino, una vera emozione per gli occhi e per l'anima, una perla in grado di elevare lo spettore che si lasci prendere dall'estasi e dalla purezza del messaggio rivelatore che affascina e rapisce l'attrice protagonista del film nel film.
Una giovane attrice francese di madre portoghese giunge per la prima volta a Lisbona per le riprese di un film sperimentale che Eugene Green sta portando a termine. La storia e' quella dell'amore contrastato tra una monaca e un ufficiale, vista prima dal punto di vista dell'uomo, poi della donna. Le riprese in comune sono solo due e la sopraggiunta dell'attrice e' l'occasione per incontrare il partner e confrontarsi sul pezzo da recitare. Leonor inoltre si perde alla scoperta di una Lisbona seducente e vitale che sa affascinare e colpire al cuore con la sua bellezza schietta. Incontra un letterato piu' anziano di lei che la corteggia con la sua cultura, un bambino orfano che scegliera' di adottare, si confronta col partner cinematografico invidiandone apertamente la stabilita' di relazione e condividendo una fugace passione d'amore, rivivendo con l'occasione la scena che dovranno condividere il giorno dopo. In questo modo la pellicola si dipana in un "film nel film nel film", ma tutto cio' non appesantisce anzi rende piu' affascinante il discorso narrativo. L'incontro con una monaca votata a trascorrere le notti in preghiera in una cappella nella parte alta e storica della capitale, contribuira' a far maturare nell'attrice la consapevolezza del suo ruolo e delle scelte mature che andra' a fare.
Leonor Baldaque, attrice tanto cara a de Oliveira, e' di un bellezza ritrosa, perlacea e delicata che la rende perfetta per il ruolo. Nei suoi occhi castani meravigliosi lo spettatore rapito si perde come in un sogno senza fine. Magico, suadente, di una laicita' religiosa che lascia sgomenti e affascinati nello stesso tempo.

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