Regia di Joseph Kosinski vedi scheda film
Sam (Garrett Hedlund) riabbraccia finalmente il padre Kevin (Jeff Bridges) nel mondo virtuale di Tron, nel quale era rimasto confinato da circa vent’anni.
Per tornare a casa, dovranno superare le insidie di CLU 2.0 (sempre Bridges, ritoccato digitalmente), il sovrano incontrastato di Tron con le sembianze giovani di Kevin, bramoso di conquistare il mondo reale.
Omaggio alla cultura cyber-informatica e digitale, Kosinski (di formazione architetto-designer, artefice degli stessi storyboard concettuali del film) adotta uno stile eccessivamente manierista, “clone” dell’estetica Matrix dei fratelli Watchowsky: nulla a che vedere con la rivoluzionaria grafica del Tron anni ’80, cult visionario della storia del cinema di fantascienza.
Operazione “nostalgia” e flop al botteghino targato Disney (rarità per la casa di Topolino), non lo aiuta di certo la contorta sceneggiatura e la piattissima interpretazione di Hedlund.
Jeff Bridges, tornato trentenne (versione cattivo) grazie alla magia della CGI, non desta molto stupore.
Il meglio lo offe quasi esclusivamente la colonna sonora composta dai Daft Punk: un magnifico trip musicale che fonde suggestivi toni epici orchestrali con sinfonie e accelerazioni elettroniche. Il duo francese compare anche nella parte di.. se stessi (!): durante il combattimento al cocktail-bar, i Dj, nel loro inconfondibile look vintage-cyberpunk, sparano a tutto volume il potentissimo singolo Derezzed.
Nel cast, anche Olivia Wilde e, in una piccola parte, Cillian Murphy.
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