Regia di Grant Heslov vedi scheda film
Grant Heslov, già interprete e sceneggiatore nominato all' Oscar di "Good night and good luck", esordisce alla regia con una commedia pacifista e dagli echi coeniani. La vicenda, tratta da uno scritto del reporter Jon Ronson, vede il giornalista Bob recarsi in medio oriente dopo il misero fallimento del suo matrimonio. Lì, in cerca di emozioni forti, s' imbatte in uno strano personaggio - Skip - che si rivelerà essere un ex militare appartenuto all'esercito della terra, un' elite di soldati non violenti specializzati nella lotta "psichica". I due si recheranno assieme in Iraq alla ricerca del fondatore scomparso del suddetto plotone : Bill Django. Dotato di una struttura narrativa che comprende vari flashback, "L' uomo che fissa le capre" è una pellicola godibile, a tratti grottesca, magari non tagliente come sarebbe potuta essere in mano a registi più esperti ma ugualmente riuscita nel suo intento di divertire facendo riflettere. Pieno zeppo di citazioni e riferimenti cinematografici vari (dalla saga Star Wars a Full Metal Jacket e tanti altri) e dotato di una brillante sceneggiatura, il film ha il suo maggior pregio in un cast tutto maschile di altissimo livello e qui in grande spolvero : dallo scombussolato ma efficace protagonista di Ewan McGregor alla spassosa e logorroica spalla interpretata da George Clooney ; dall' incontenibile mentore hippie new age di Jeff Bridges al viscidamente serafico Kevin Spacey. Apparizioni anche per Stephen Lang e Robert Patrick, quest' ultimo, unico imberbe in un lungometraggio dove tutti portano i baffi quasi fossero un segno di distinzione o, meglio, di appartenenza a qualcosa. Sarà perchè i baffi li porto anch' io o perchè in colonna sonora si trovano perle di Supergrass e Boston ma quest' opera prima non mi è dispiaciuta affatto.
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