Regia di Mario Landi vedi scheda film
Tratto da uno degli innumerevoli romanzi polizieschi di Georges Simenon, Maigret a Pigalle è una trasposizione abbastanza piatta e incolore con destinazione il grande schermo, ma realizzata in una confezione da piccolo. Questo perchè il regista Mario Landi (in Rai fin dagli esordi dell'ente) negli anni precedenti si era già occupato di girare sedici sceneggiati tv con protagonista Gino Cervi nei panni dell'astuto commissario francese; Maigret a Pigalle appare quindi come una specie di 'episodio finale' della serie, lanciato nelle sale cinematografiche sull'onda del successo popolar-catodico. La sceneggiatura è curata dallo stesso regista e da Sergio Amidei; fra gli altri interpreti compaiono anche Riccardo Garrone, Raymond Pellegrin, Lila Kedrova ed Enzo Cerusico; le musiche sono opera di un Armando Trovajoli non eccessivamente brillante. Si segnala poi che l'operatore alla macchina, a livello di curiosità, è Aristide Massaccesi, cioè il futuro regista pornografico Joe D'Amato. La trama gialla c'è, la suspence e il ritmo un po' vacillano. 3,5/10.
L'omicidio di una spogliarellista, previsto dalla stessa, avviene a poca distanza da quello di una contessa; indaga sul caso Maigret, che riconosce la stessa matrice nei due delitti.
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