Regia di Todd Solondz vedi scheda film
E' dritto dalla (in)felicità bacata di "Happiness" che arrivano i personaggi e le situazioni di "Perdona e dimentica". Stesso taglio grottesco, stesse facce che bucano lo schermo, medesima messa in scena statica scossa solo a tratti da visioni disturbanti. Il limite del penultimo lavoro di Solondz è forse proprio quello di rimandare inevitabilmente al celebre e spiazzante capitolo precedente. Stile e gusto per l'eccesso rimangono inalterati, la mano dell'autore è evidente ma nonostante il tormentone mantrico del forget and forgive ed una nuova famiglia disfunzionale da smantellare e mettere a nudo, questo nuovo film risulta meno incisivo ed originale. Situazioni limite, battute spiazzanti ed interpretazioni strazianti, tutto sommato, si alternano esattamente come ci si aspetta dal cinema di quest' eccentrico regista ed alla fine quello che viene a mancare è proprio l'effetto sorpresa che in passato lasciava allibiti e sgomenti. Non che il film sia brutto o mal girato, anzi, l'impianto teatrale funziona come al solito, gli attori convincono, la coloratissima fotografia dona al tutto contorni irreali ed in colonna sonora figura un (bel) pezzo originale scritto dallo stesso Solondz e prodotto da un altro genio (spesso) incompreso come Beck. Tutto molto artistico, tutto molto cinico ma anche tutto già visto.
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