Regia di Todd Solondz vedi scheda film
Una decina di anni dopo Happiness, le tre sorelle Jordan e il loro circondario tornano, con altre fisionomie, a fare i conti con il passato e a sperare in un più radioso futuro. Joy (Henderson) è rimasta la svampita che era, ossessionata dal ricordo di un fidanzato suicida e dal presente di un marito che non ha perso familiarità con le molestie telefoniche. Sue sorella Trish (Janney) spera di rifarsi una nuova vita dopo l'incarcerazione del marito per pedofilia, ma l'uomo - uscito dal carcere - aleggia ancora nella sua vita. Helen (Sheedy) continua a mietere successi letterari pur non valendo granché.
Se Happiness era il ritratto al vetriolo degli aspetti più torbidi della borghesia americana, Perdona e dimentica è un pamphlet grottesco sul tema del perdono che traballa in assenza del film di 10 anni prima. La bramosia caustica di Solondz stavolta non riesce a produrre nulla di più di una commedia dell'assurdo incerta, eccessiva, ellittica, a tratti perfino didascalica, nella quale la vena cinica e nichilista del regista americano fa capolino soltanto negli episodi in cui è coinvolto il figlio più piccolo del padre pedofilo.
Premio Osella per la migliore sceneggiatura alla 66ma mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2009).
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