Regia di Jaco Van Dormael vedi scheda film
Un film che è prima di tutto un atto d'amore verso il cinema in quanto strumento per creare mondi dalle infinite possibilità e che aiuta a conservare o rinverdire in noi lo sguardo ingenuo e sognante di un fanciullo.
Un'opera strabordante (anche di citazioni: si va dalla camera terminale bianca di 2001 al piede che incombe dal cielo dei Monty Python, dalla foglia portata dal vento di Forrest Gump alle immagini in decomposizione accelerata dello Zoo di Venere, per non contare le evidenti influenze stilistiche dei vari Gondry, Jeunet, Wes Anderson e via elencando), generosissima fin quasi allo stordimento, forse imperfetta ma preziosa per sguardo e cuore.
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