Regia di Jessica Hausner vedi scheda film
Senza eccessi e con una cadenza inesorabile, Jessica Hausner ridefinisce Lourdes partendo proprio dal suo cavallo di battaglia: il miracolo. PROBLEMATICO 7,5
Film preciso, secco, problematico. Jessica Hausner rifiuta un piglio disturbante di fronte alla realtà Lourdes, approcciando invece una linea più avvolgente dove l'elemento di rottura del climax è addirittura il miracolo. Addirittura, perché se prima gli avvenimenti seguono una liturgia standard nella celebrazione della sofferenza, con elementi ben precisi: i disabili, gli accompagnatori, lo staff, l'indotto; dopo la guarigione questo meccanismo si rompe. Inizia un altro film. Da un evento positivo, lo status quo si ribalta e il sistema rimane senza le costanti che ne hanno garantito la sopravvivenza, il successo. Dunque agli uomini serve più il miracolo o la speranza? Di sicuro emergono i soliti vizi destinati a tormentare l'umanità, come l'invidia e la cattiveria ma ancor peggio, traspare l'idea cardine alla base di tali riti: sapere che c'é qualcuno che sta peggio di te, dimenticando la vera spinta spirituale usandola invece meschinamente e vigliaccamente come rifugio, come fuga. Lourdes è un'impresa, una specie di catena di montaggio, piena di fede ritualizzata, opportunistica, individualistica. Questo si evince senza eccessivi pugni allo stomaco (valore aggiunto dal film), ma con una cadenza inesorabile, fino alla conclusione, dove la struggente protagonista è praticamente costretta a ritornare sulla sedia a rotelle, rioccupando quel ruolo nello show predefinito di 'Lourdes'. E' chiaro che questo risultato è raggiunto anche grazie alla grande prova degli attori, dalla superba Testud alla sexy Seydoux, altro valore aggiunto dell'opera.
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