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Lourdes

Regia di Jessica Hausner vedi scheda film

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La recensione su Lourdes

di FilmTv Rivista
6 stelle

Gesù, lo Spirito Santo e la Vergine Maria si trovano su una nuvola per progettare le vacanze. Lo Spirito Santo dice: «Andiamo a Betlemme!». «Ma no – risponde Gesù – ci siamo già stati». «Allora a Gerusalemme», incalza lo Spirito Santo. «Ma no – risponde Gesù – ci siamo già stati». «Ho trovato – esclama ancora lo Spirito Santo – andiamo a Lourdes!». E la Vergine Maria: «Fantastico! Non ci sono mai stata!». Sembra umorismo yiddish e invece no, incredibile ma vero: parliamo di preti e suore, quelli che accompagnano i pellegrini a Lourdes in cerca di redenzione fisica e spirituale, ma soprattutto fisica. Christine (Sylvie Testud), affetta da sclerosi, intraprende il viaggio insieme ad altri malmessi, coltiva assai cattolicamente il proprio senso di colpa per avere invidiato chi sta meglio di lei e dopo alcune traversie, anche divertenti, guarisce. A questo punto, sempre cattolicamente, coltiva il senso di colpa per avere invidiato chi adesso sta peggio di lei, ma non è proprio una chiusura del cerchio... Lourdes di Jessica Hausner (austriaca, sebbene sul film sventoli bandiera francese) è a sua volta un piccolo miracolo. Di stile, per lo più. Inquadrature fisse alla Jacques Tati. Fisse come il corpo rigido di Christine. E al loro interno si scatenano dinamiche e psicodrammi di uomini e donne mai disincagliati dal contesto, nonostante diano l’impressione di volersene andare al più presto («Alzati e cammina!», verrebbe da urlare). Dinamiche come “le facce” di Christine, che sembrano appunto appartenere a un altro corpo (in movimento). Ironico fino a far male, Lourdes (la sorpresa di Venezia 2009) rappresenta lo squallore di quel luogo sacro e kitsch come si trattasse del salotto di un reality. C’è pure una suora che annuncia giuliva la creazione di un premio per il «miglior pellegrino». Mancano, a questo punto, solo gli applausi finti. Tutti veri, invece, quelli rivolti all’autrice, che ragiona non tanto sulla fede, mistero per eccellenza, quanto sul dubbio, che alimenta come una fiamma mite e inesorabile la vera salvezza. Amen.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 6 del 2009

Autore: Mauro Gervasini

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