Regia di Jessica Hausner vedi scheda film
L’invocazione che dalla persona sofferente sale al Cielo è un canto accorato e sincero; però, come tutte le manifestazioni umane, è imperfetto e un po’ stonato. A Lourdes la spiritualità mostra il suo volto terreno, che è fatto di pietra, cemento e plastica, come un grotta arredata di santini e souvenir. Volontari e pellegrini, sia pur superficialmente animati dalla dolcezza della carità, sono esseri impastati di carne profana, che l’onnipresente tentazione della pigrizia e degli istinti rende scettici, incostanti e fondamentalmente egoisti. Cécile, la crocerossina che nasconde la sua grave malattia per continuare ad aiutare gli altri, è l’unica santa in un contesto in cui la tribolazione e l’impegno sono spettacolarizzati, e in certi casi esibiti, dai singoli, come un credito personalmente contratto col padreterno. L’attesa della miracolosa guarigione si trasforma, a volte, in una gara tra potenziali eletti, a volte in una sonora pretesa di giustizia: tutto ciò è comprensibile, e forse inevitabile, ma è distante mille miglia dal senso della fede. Di questo culto religioso a sfondo taumaturgico, che si coniuga col turismo di massa e col folclore a buon mercato, Jessica Hausner riesce a mettere a nudo tutta l’essenza grottesca, pur aderendo ad un realismo minimalista, estremamente sensibile e - è doveroso sottolinearlo - mirabilmente rispettoso del dolore. La sua mano assesta le sue sferzate polemiche come pennellate lievi, incuneate nelle pieghe della storia, e ben mirate a ravvivarne le sfumature deteriori: le parole confidenziali, le occhiate fugaci, i pensieri proibiti, i gesti clandestini, ossia tutti i “peccatucci” rivelatori che, normalmente, sarebbero destinati a passare inosservati. In altri termini, l’autrice produce lo straniamento derivante dalla stortura, dal paradosso, dall’eccesso, senza ricorrere alla metafora, alla satira, alla caricatura, ma, semplicemente, facendo parlare quella inquieta verità che, dal basso del creato, urla, sussurra, e dimenandosi tra smania ed incertezza, a tratti si palesa, a tratti si nasconde. Lourdes esplora un luogo a cui, da molti decenni, la disperazione e la solitudine si rivolgono in cerca di sollievo; ma quest’ultimo, purtroppo, molto spesso non proviene, in maniera profonda e duratura, dalla scoperta di un nuovo modo di porsi davanti all’esistenza, ma solo dal superficiale e provvisorio palliativo di un’illusione benevolmente cosparsa di divina magia.
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