Regia di Giuseppe Capotondi vedi scheda film
Un promettente esordio quello di Capotondi con "La doppia ora". Un giallo a tinte noir con incursioni nel paranormale. No, non il paranormale di fantasmi, vampiri o alieni, semplicemente quello relativo ad altre dimensioni che sfuggono ancora alla comprensione umana. Tutto parte da uno speed date : Sonia e Guido si conoscono, si piacciono e si frequentano. Sembra l' inizio di una storia d' amore ma ad un tratto, i due rimangono coinvolti in una rapina in cui lui muore e lei rimane ferita entrando in coma. Dopo il risveglio, la vita riprende ma non tutto è come sembra e nella mente di Sonia iniziano ad affiorare dubbi, sospetti, forse allucinazioni. La concezione della realtà muta repentinamente ed eccola acquisire dinamiche non nuove ma diverse. Un punto di vista insolito ma interessante per raccontare una storia d' amore passionale ed impossibile. Il regista ha la mano sorprendentemente sicura e misura bene ritmo e tensione districandosi con eleganza in una vicenda che si sviluppa principalmente su due dimensioni : conscio ed inconscio. La sceneggiatura non è perfetta, certi personaggi e situazioni risultano un pò troppo ambigui ma la performance dei due protagonisti aiuta a dimenticare le imperfezioni. La coppia Rappoport-Timi è quanto di più interessante ci possa essere proposto di recente in termini di nuovi interpreti.
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