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La doppia ora

Regia di Giuseppe Capotondi vedi scheda film

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superficie 213

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La recensione su La doppia ora

di superficie 213
8 stelle

Giuseppe Capotondi e' un esordiente assoluto che per questa sua opera prima e' stato applaudito in molti festival - non solo casalinghi - riuscendo nel difficile compito di esportare un po' di cinema italico al di fuori dei nostri provinciali confini.
Sin dall'inzio del film si capisce che il giovane - non di nascita visto che e' del 1968 - regista ha uno sguardo internazionale - prima di debuttare dietro la macchina da presa ha girato spot in USA E UK -  e che la sua attenzione nel costruire le inquadrature e' davvero buona.
Il film si dipana lentamente e con la giusta tensione emotiva dei personaggi  - ottimi i due protagonisti ovvero  Filippo Timi che  dopo VINCERE consolida la sua bravura e Ksenia Rappoport ( Coppa Volpi a Venezia come Migliore Attrice) che dimostra ancora una volta tutto il suo talento - lasciando che la storia si smebri in pezzi di sogni e realta' che si confondono l'un l'altro grazie ad una messa in scena precisa e di lynchiana memoria.
Capotondi in tutto il primo tempo gioca di sottrazione . mette i personaggi alcentro della narrazioen ma li sposta dall'attenzioen dello spettatore quanto basta per dare al tutto un'aria malsana e davvero sulfurea che nel cinemino da soato borghese italiaco manca da tempo.
Tra apparizioni ,morti  vere o presunte , rapine girate con gran stile e scene di sesso perfette, la prima parte del film sposa un'idea di cinema davvero esportabile , senza pero' - vedasi Besson e compagnaccia brutta - svendersi ad uso e consumo degli americani - che sembrano gia' intenzionati a farne un remake...che palle! -.
Tutto il reparto tecnico poi lavora alla grande, le musiche sono ottime , il montaggio e' preciso e mai eccessivamente ad effetto , la fotografia e' splendida e nell'insieme tutti danno il massimo per portare a casa un film difficile ma particolare e senza eccessivi difetti.
Difetti che a ben vedere sovraggiungono solo verso la fine del film dove il tutto si incarta un pochetto e rimangono dubbi sul rapporto instaurato tra la Rappoport e Timi.
Indiscurtibilmente efficace invece la parte piu' prettamente noir.
In definitiva una pellicola  che avrebbe dovuto incassare un bel po' , se solo il nostro pubblico non fosse addormentato da presunti autori che sanno solo raccontare storielle di provincia e da cinepanettoni informi che ormai sembrano piu' dei cinefetecchioni.
Spero che il buon Capotondi abbia altre occassioni per mettere in mostra un talento che nel nostro panorama attuale sembra appartanere solo a pachissimi, Sorrentino su tutti

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Ultimi commenti

  1. cantautoredelnulla
    di cantautoredelnulla

    Bella opinione Superficie! Sono d'accordo con te su tutta la linea, anche sull'incartamento del finale che mi è parso un po' troppo macchinoso. A ogni modo un bel film caratterizzato da tutte le qualità tecniche che hai ben sottolineato anche tu nella tua opinione.

  2. superficie 213
    di superficie 213

    Grazie per i complimenti...purtroppo film cosi' in Italia non se ne fanno quasi piu'....

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