Regia di Cary Fukunaga vedi scheda film
Parte come il racconto di formazione del tredicenne Smiley, costretto a brutali riti inziatici pur di entrare a far parte di una gang di cattivissimi stratatuati e prosegue come un film d'avventura venato dalla brama di vendetta. Questo concentrato di violenza compiaciuta miscela il tema della redenzione con quello dell'emigrazione, facendo incontrare una ragazza che, col padre e lo zio, è partita dall'Honduras per attraversare il Messico e arrivare alla frontiera con gli Stati Uniti, e un ragazzo che ha ucciso il capobanda, reo, tra le tante attività pie e filantropiche che normalmente esercita, di avergli assassinato la fidanzata dopo una colluttazione con mancato stupro (non mi avrebbe stupito una divagazione necrofila nel film, che per fortuna non s'è vista). I due giovani cercano insieme di guadagnare la frontiera ma, per un film come questo che propugna la violenza un tanto al chilo, il finale consolatorio sarebbe stato disdicevole.
Scritto pessimamente, girato peggio, recitato in maniera nauseabonda, Sin nombre è la quintessenza del filmetto di genere travestito da operina pseudo-impegnata. Bocciatissimo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta