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Sin Nombre

Regia di Cary Fukunaga vedi scheda film

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La recensione su Sin Nombre

di mck
6 stelle

Il film è continuamente solcato da brecce nella sceneggiatura nelle quali s'infiltrano spesso e volentieri i migliori rappresentanti dei più innocui stereotipi: la stesura dei dialoghi è il loro salvacondotto, la buona recitazione non li ferma. Ma neppure la storia lo fa, e forzatamente senza tregua giunge a destinazione, spogliata d'ogni conforto.

  

( versione doppiata ) - ( * * * ¼ )

Una fastidiosa esaltazione della violenza e della malvagità umana. Voto: 0
Wang Yu, utente FilmTv.it n. 38092

Fast Food Gang di Zona in Zona ( Honduras → Guatemala → Messico → U.S.A. → New Jersey ), También.

Cary Jôji Fukunaga ( Jane Eyre, True Detective, Beasts of No Nation ) debutta nel lungometraggio alla (non più) tenera età di 32 anni scrivendo e dirigendo questo film Sundance ( v. “Trade” di Marco Kreuzpaintner ) - Focus Features : sa dove mettere la MdP, sa come muoverla, sa come comporre i volti e i corpi ponendoli a confronto col paesaggio e i suoi macchinali elementi performanti, le sue linee di prospettiva costitutive.

 


Suoi compagni di viaggio, sull'eterogeneo convoglio di vagoni della Linea di sola andata Sud-Nord, la sinuosa spina dorsale lungo la quale il Messico siesta sdraiato supino tra Pacifico e Atlantico, sono, appostato sull'altra sponda ma di un fiume ( più intimo, incorporato tra un carcinoma e una dittatura lieve a punteggiare lo sfondo ) interno al paese, “Y tu Mamá También” ( Diego Luna e Gael García Bernal sono co-produttori esecutivi ), mentre di là dall'altro fiume, quello senza ponti che collegano ( "Bron" - Svezia/Danimarca, "the Bridge" - U.S.A./Mexico, "the Tunnel" - Gran Bretagna/Francia ) ma solo campate in aria che dividono e un argine di filo spinato, ad aspettarlo tra le isole spartitraffico nella corrente di freeway pattugliate da divise inamidate e occhiali da sole a specchio e deserti sterminati parcheggi di outlet of nowere, vi sono “Fast Food Nation” (Richard Linklater), “Weeds” (Jenji Kohan-ShowTime) e “Maria Full of Grace” (Joshua Marston-HBO), e dall'altra parte del Rio Bravo, prima di guadarlo – in un tratto la cui larghezza non supera i 25 metri - cingendosi della camera d'aria di un grosso pneumatico e sfoderando due bracciate ad impegnare il flusso del rivolo ed infine due sgambate per inerpicarsi sulla breve, ripida scarpata fluviale, su questo lato di un'orografia antropomorfa che compie il proprio dovere pantografando il destino d'ognuno, lungo la stessa linea direttrice, percorrendo una complementare rotta migratoria, come storia di fondo, apparentemente fermi sul posto a guardare, ecco “Tropa de Elite” (José Padilha), “la Zona” (Rodrigro Plá), “Amores Perros” (Alejandro González Iñárritu), "la Virgen de los Sicarios" (Barbet Schroeder) e, solo come orizzonte verticale a penetrare la Storia, “Touch of Evil” (al confine) e “Post Tenebras Lux” (nel cuore del Paese).
Altri treni, altre rotaie, altre traversi(n)e e stazioni di Via della Croce : “Japón”, e “Dead Freight” ( Breaking Bad (AMC), stag. 5, ep. 5 ).

 


La fotografia ( ''macchiaiola'' e/ma nitida, 'pastosa' e a tratti esageratamente filtrata ) di Adriano Goldman ''gioca' un po' troppo col sacro-santo predecessore Peter Andrews aka Steven Soderbergh ( Traffic ).
Le musiche originali di Marcelo Zarvos sono un poco ingombranti e per lunghi tratti inserite forzatamente, ma quasi mai soverchianti.

Il film è continuamente solcato da brecce nella sceneggiatura nelle quali s'infiltrano spesso e volentieri i migliori rappresentanti dei più innocui stereotipi : la stesura dei dialoghi è il loro salvacondotto, la buona recitazione ( e direzione degli attori, alcuni ottimi ) non li ferma. Ma neppure la storia, il puro Racconto, si ferma, e forzatamente senza tregua la pellicola giunge a destinazione, spogliata d'ogni conforto, sia di Lieto che di Fine : ma il New Jersey ( o la Brianza ) è troppo anche per l'autore che ha esplorato Carcosa : meglio fermarsi prima, allora, e staccare a nero s'un ''che bella voce'', un complimento disinteressato che arriva in saluto dall'altro capo del filo, a 3000 km di distanza ( in linea d'aria, a fronte dei 2000 già percorsi, sempre lungo un'ipotetica e ideale linea retta, sulla carta ), verso nord-est.

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