Regia di Jason Kohn vedi scheda film
Non ho visto il documentario e non ne ho nemmeno bisogno dato che la tesi di fondo è completamente errata. Chi fa inchieste di questo tipo proponendosi di far riflettere gli spettatori dovrebbe essere all'altezza di inquadrare correttamente l'oggetto del suo lavoro. Questo non è il caso del documentario che recensisco.
Una lettura distratta di opere come "Cattivi samaritani"(che non è un documentario) di Ha Joon Chang (che non è un regista sudcoreano) sarebbe sufficiente a mettere tutto nella prospettiva giusta: dai problemi economici derivano la corruzione e la criminalità + o - organizzata e non viceversa.
In nazioni comunemente citate come esempi di moralità da tutti i fessi che aprono bocca e danno fiato tipo il Regno Unito, la corruzione e il clientelismo erano diffusi in modo endemico nel '700 e nell'800, sono andati calando fino alla seconda guerra mondiale e si sono ridotti al minimo in seguito parallelamente allo sviluppo economico e quindi all'aumento del tenore di vita.
Non mette di conto studiare le organizzazioni criminali e i legami che hanno con la borghesia globalizzata. Quest'ultima organizza guerre per arricchirsi. Dick Cheney ha ricavato 2 miliardi di dollari dalla guerra in Irak che ha contribuito a scatenare. E in quella guerra sono morti centinaia di migliaia, forse un milione di irakeni.
Se tenete conto che questo documentario ha preso pure dei premi comincerete a capire in che razza di matrix siete infilati.
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