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Il serpente all'ombra dell'aquila

Regia di Yuen Woo-ping vedi scheda film

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La recensione su Il serpente all'ombra dell'aquila

di dedo
8 stelle

Sia questo film che "Drunken master", girati ambedue nel 1978, sono stati il trampolino di lancio internazionale nel cinema di Jackie Chan (e il Mmorandini non li cita nemmeno) e soprattutto rappresentano i capostipiti dell'impiego del Kung Fu, in forma ironica, in numerosi film negli anni successivi (in un certo senso rappresentano un documento sulla nascita di un genere) oltre che a fornire a Chan quella maschera da clown che manterrà nei film successivi. Se la trama è sottile, ma più solida rispetto a "Drunken master", ambedue godono di una scenografia superlativa, di un montaggio eccellente, di una fotografia, attenta sia all'insieme sia al particolare (i movimenti delle dita, delle mani etc.) a dir poco fuori dal comune. Inoltre Chan in questo film definisce con maggiore chiarezza il suo "personaggio". Complessivamente uno spettacolo di pazzesche giravolte, di combattimenti incessanti, piacevoli e spettacolari che, se non si cercano reconditi, criptici messaggi od intense emozioni passionali, consente un piacevole intrattenimento. Voto 7

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