Regia di Richard Kelly vedi scheda film
Negli ultimi tempi sono solito introdurre le mie brevi recensioni con un succinto riassunto della trama del film in esame... questa volta ve lo risparmio: "The Box" è un casino bestiale, una pellicola contorta, confusa e per di più lenta e pesante come un macigno, un'esperienza equiparabile alla lettura integrale di qualche pagina a caso della Gazzetta Ufficiale. Che il celebratissimo Richard Kelly dell'interessante (e terribilmente sopravvalutato) "Donnie Darko" fosse un mezzo bluff ne avevo già il sospetto da un pezzo e ho l'impressione che questo "The Box" ne sia la conferma definitiva. Ennesima trasposizione poco felice di un racconto del grande Richard Matheson (scrittore che ho adorato oltre ogni dire nella mia adolescenza), il film di Kelly è un cupo thriller fantascientifico che vorrebbe porsi all'incrocio tra la science fiction classica di matrice letteraria (della quale Matheson è stato uno dei più insigni rappresentanti), il cinema di fantascienza degli anni '50 ("L'invasione degli Ultracorpi", "Il villaggio dei dannati" e simili) e persino i brividi beffardi del maestro Alfred Hitchcock: il risultato, purtroppo, è un informe guazzabuglio che, semplicemente, non ha né capo né coda, un film lungo, noioso e presuntuoso nella sua evidente pretesa di autorialità e nel quale tenderei a salvare solo l'impegno che palesemente ci mette Cameron Diaz nel calarsi in un ruolo abbastanza lontano dalle sue corde. A dir poco insostenibile l'ossessiva ed onnipresente colonna sonora. Due palle, anzi no... una è più che sufficiente.
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