La recensione su Codice Genesi

I film post-apocalittici e ambientati nel futuro non sono di certo tra i miei preferiti, per questo spesso li evito. Così come a lungo ho fatto con “Codice Genesi”: presi il dvd qualche tempo fa per il solo fatto che c'era come protagonista Denzel Washington (uno dei miei attori preferiti) ma, non del tutto convinto del film, ho continuato a rinviare la sua visione a lungo dicendo la famosa frase: “prima o poi lo vedrò”. Finalmente, ho deciso di guardarlo e posso dire di essere stato molto contento della decisione presa. Sarà per il fatto che non avevo aspettative, sarà che le pellicole in cui c'è Denzel Washington mi piacciono tutte, ma “Codice Genesi” mi ha convinto.

Innanzitutto, ho molto apprezzato le immagini, la fotografia, la scelta dei colori che fanno da sfondo all'intera pellicola. I colori che dominano la scena sono il bianco, il nero, il grigio, il marrone. Solo verso la fine vediamo finalmente comparire il verde, il giallo, il rosso... come segno di rinascita, di ripresa, di vita. Molto buona la scelta della regia di affidare ai colori la rappresentazione di un Mondo post-atomico... e perfettamente riuscito.

Denzel Washington è il protagonista indiscusso del film: sono pochissime, infatti, le scene in cui lui non compare. Come sempre, a mio avviso, è stato perfetto: molto bravo nelle scene di azione (in questo senso il suo ruolo è parso molto simile a quello in “The Equalizer- Il vendicatore”), molto bravo nelle espressioni e nei primi piani su cui la regia ha investito molto... insomma, interpretazione parecchio convincente la sua. È stato bravo nel rappresentare sia l'uomo forte e deciso, sia l'uomo saggio, sofferente e pensieroso. Un attore che, come ha già mostrato nel corso della sua carriera, sa interpretare diversi ruoli in pellicole diverse fra loro.

Anche per quanto riguarda la storia in essa raccontata la pellicola mi ha convinto. Forse un ritmo più elevato non sarebbe stato male, ma nel complesso il film non è stato noioso o lungo da seguire. Intervallando primi piani, scene di azione e momenti di riflessione, la pellicola si lascia guardare senza troppi problemi. Sì, anche momenti di riflessione. Soprattutto verso la fine quando Eli riflette sull'importanza della sua missione. In particolare ho trovato molto interessante e ben realizzata la scena nella quale Eli parla del libro: “Dopo averlo portato per tanti anni, e averlo letto tutti i giorni, mi sono tanto preoccupato di tenerlo al sicuro che ho dimenticato di vivere secondo quanto mi aveva insegnato. Vale a dire, fare per gli altri più di quanto non faresti per te stesso”.

Perciò, dialoghi senz'altro interessanti che, seppur molto approssimativamente, fanno capire l'importanza di valori quali il rispetto delle altre persone, la fratellanza, il vivere insieme in pace. Ciò (e non può che essere più che attuale in questo periodo) a prescindere dalla diversa religione che si professa. In questo senso, ho trovato molto significativa una delle scene finali: vale a dire, quando la nuova Bibbia scritta sotto dettatura da Eli viene riposta accanto alla Toraq e al Corano. Scena veramente molto significativa e che non può che far riflettere.

Inoltre, la scena che ho preferito del film è quando Eli e Solara sono a casa della coppia di anziani “cannibali”. In particolare, quando Eli dice a Solara: “bene, noi ce ne andiamo... Solara ringrazia per il tè! È stato un piacere! Ancora grazie!”. E poi, qualche secondo dopo aver visto arrivare una truppa armata di soldati, ritornano nella casa. Hanno unito il sarcasmo e il divertimento in una scena che poteva essere drammatica o di pura azione.

Infine, discreta la parte di Gary Oldman (nel ruolo di Carnegie). Buona interpretazione anche la sua.

Perciò, devo dire che il film mi ha abbastanza convinto e, dunque, non posso che consigliare la sua visione.

A tutti auguro un buon proseguimento e un buon cinema!