Regia di Albert Hughes, Allen Hughes vedi scheda film
Forse se la sono presa semplicemente molto comoda, ma sono tanti nove anni tra una regia e l'altra:i fratelli Hughes, dopo il risultato commercialmente soddisfacente, ma anche generalmente ben recepito de "La vera storia di Jack lo Squartatore", tornano a dirigere un film, di ambientazione post-apocalittica, con un personaggio tendenzialmente misantropo e portatore di un oggetto, un libro, reputato preziosissimo in una missione personale dalla quale non tollera distrazioni. Oltre a predoni malcapitati che faranno una fine poco lieta nella sua avventura si metterà di traverso anche il leader di una comunità violenta tenuta buona a stento,per impossessarsi del libro che il protagonista Eli porta con sè e per servirsene a controllare con il Verbo possibili moti di insoddisfazione della masnada di bravados raccolti nella fatiscente sorta di cittadina che il malvagio Gary Oldman presidia. Il film dice poco o niente di nuovo nel filone dei sopravvissuti ad un olocausto atomico, con evidenti copiature dalla saga di "Mad Max" ed un sottofinale copiato esattamente dalla conclusione del ben superiore "I figli degli uomini", ed oltretutto si regge su di un'ambiguità ideologica che travisa il messaggio della Conoscenza "necessaria" per mantenere una dignità umana,visto che l'eroe porta la parola di Dio ma fa a fette i nemici senza un briciolo di esitazione qualsiasi.Però la pellicola scorre, riserva un buon colpo di scena nel finale e se Washington si presta atleticamente ad un paio di sequenze d'azione niente male, Gary Oldman fa la sua parte di cattivo senza cuore con divertita esperienza da ormai scafata faccia da schiaffi dello schermo. Molto già visto, ma annoiarsi è difficile.
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