Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Cottafavi in quegli anni lavorava spesso - quasi esclusivamente, anzi - per la Rai; La fantarca non è il suo unico parto artistico a tema fantascientifico (basti pensare a Operazione Vega, del 1962), ma di sicuro è uno dei meno riusciti in assoluto. Realizzato con pochissimi mezzi e quasi in maniera svogliata, non vanta nel cast nessun nome di particolare appeal e, prendendo le mosse dall'omonima opera buffa di Giuseppe Berto e Pier Benedetto Bertoli, si divide di continuo in maniera sgraziata fra canto e recitazione. Il primo quarto d'ora, per esempio, è interamente cantato; poi ha inizio l'azione vera e propria, ma i personaggi continuano a esprimersi con bizzarri gorgheggi qua e là, in modo semplicemente insensato. La durata inferiore a un'ora ha il pregio di limitare i danni; anche visivamente va rilevato che l'impatto non è fra i migliori: modellini inquadrati da vicino e pareti di cartapesta sono espedienti da poco (sia in termini di costo economico che di impegno), così come i costumi che paiono davvero creati con approssimazione, se non addirittura riciclati alla buona. Alvinio Misciano, Iolanda Meneguzzer, Laura Zanini, Lino Puglisi e Ugo Trama sono gli interpreti principali; la voce del narratore esterno è quella di Riccardo Cucciolla, già noto sia in tale ruolo che come attore. 3/10.
2250. La Terra è in perpetua guerra: l'emisfero settentrionale (dominato dal simbolo del quadrato) lotta contro quello meridionale (legato invece al triangolo). Una navicella italiana parte per Saturno, ma è sovraccarica e potrebbe non farcela a giungere a destinazione.
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