Alla vigilia della tournée estiva, il proprietario e fondatore di un piccolo circo muore improvvisamente. La troupe, nel tentativo di salvare la stagione, decide di affidarsi alla figlia maggiore del proprietario, Kate (Birkin), che da tempo si era allontanata dal circo. La sorte mette poi sulla loro strada un italiano, Vittorio (Castellitto), che finisce con l'avere una parte in scena. Sarà lui a indagare le ragioni che portarono Kate a lasciare il circo e quelle che l'hanno convinta a tornare.
Note
L’ultimo film dell’ottantunenne Rivette esce da noi con un titolo generico che non rende giustizia all’enigmaticità degli intenti. A parte la chapliniana, meravigliosa sequenza iniziale, infatti, l'opera imbocca subito una strada intellettuale, metaforica, antinarrativa. A bilanciare tanta sublime astrazione c’è il talento attoriale di Castellitto, che si manifesta anche nelle scene più ellittiche.
Sergio Castellitto/Vittorio veste Prada, ma non è un diavolo. Tutt’al più un elegante, moderno e curioso supporter che si lascia affascinare da un piccolo gruppo circense del quale decide di seguire le orme. Si ritroverà a incoraggiare alla vita la “canard enchaîné” (un’ermetica seppur sorridente Jane Birkin), afflitta dai dolori… leggi tutto
Interessante. Essenziale nell’architettura e nell’idea, con il circo metafora di se stesso (i numeri del giocoliere o dell’”uomo volante” portati fino alla soglia del grottesco), in questo film Rivette trova il modo, con semplicità e attraverso una fotografia da maestro navigato, di scendere nel profondo dell’umano. La domanda che il clown rivolge al… leggi tutto
Una co-produzione italofrancese (con il contributo, fra gli altri, del nostro ministero dei Beni culturali) per l'ennesimo ritorno di Rivette sui suoi passi: ormai girata la boa degli ottanta (classe 1928), il regista francese non ha ancora nessuna intenzione di desistere dai suoi intenti di ricerca e di omaggio. Ricerca sul cinema e nel cinema: a partire dalla frammentazione della narrazione in… leggi tutto
E' scomparso ieri, a 87 anni, il regista francese Jacques Rivette e mi sembrava doveroso dedicargli una playlist. Per quanto meno noto e celebrato di Truffaut, Godard, Rohmer o Resnais, Rivette era comunque noto ai…
Moira Orfei è morta ieri, artista circense che ha fatto della sua bizzarra immagine, un' icona unica e inconfondibile, con quei suoi capelli corvini raccolti in alto in una crocchia, il trucco pesante da artista…
Certi registi come Rivette sono eternamente idolatrati dalla critica,nel bene e nel male, per qualsiasi opera.Ottanta minuti di rapporti umani e un piccolo circo usato come quinta per dipanare i vari intrighi sentimentali tra i pochi partecipanti al circo stesso,con un Castellito capitato li' per caso.Cosa dire??Boh....due stelle....tre stelle...fate un po' voi dopo averlo visto....in fondo…
Noiosissimo e tristissimo film francese, con protagonista però un italiano, il nostro bravo Castellitto. Al di là della scena iniziale, bellissima, c’è poco da salvare. Poteva essere uno dei corti più belli della storia, è invece un film dimenticabile. C’è sto circo che mette tristezza solo a vederlo, con artisti a livello di spettacolo di condominio, che fa un’ultima tournée…
Comunicare fa parte del nostro mondo, è “mettere in comune” (“Spike like eat” 1976 di Rock Hanging - Picnic editore), ed il cinema altri non è che una sontuosa forma di comunicazione. Comunichiamo sempre,…
Un minuscolo circo batte la provincia nel sud della Francia, raggranellando incassi miseri. Una delle due figlie del defunto fondatore è appena tornata a gestirlo insieme alla sorella dopo essersene allontanata quindici anni prima, ferita dal dolore per la perdita del fidanzato morto durante un numero. Alla comitiva si aggrega un tipo bislacco, che sta andando da Milano a Barcellona senza…
Una co-produzione italofrancese (con il contributo, fra gli altri, del nostro ministero dei Beni culturali) per l'ennesimo ritorno di Rivette sui suoi passi: ormai girata la boa degli ottanta (classe 1928), il regista francese non ha ancora nessuna intenzione di desistere dai suoi intenti di ricerca e di omaggio. Ricerca sul cinema e nel cinema: a partire dalla frammentazione della narrazione in…
Sergio Castellitto/Vittorio veste Prada, ma non è un diavolo. Tutt’al più un elegante, moderno e curioso supporter che si lascia affascinare da un piccolo gruppo circense del quale decide di seguire le orme. Si ritroverà a incoraggiare alla vita la “canard enchaîné” (un’ermetica seppur sorridente Jane Birkin), afflitta dai dolori…
Il titolo italiano è paradigmatico ma come al solito non dice nulla sul film.Anzi se possibile adombra quasi una deriva alleniana che è quanto di più lontano si possa immaginare dal cinema dell'ottuagenario con classe Rivette.Stavolta come sfondo di rappresentazione viene scelto il circo ma il discorso è più ampio e investe più o meno l'arte tutta e la…
E basta con queste "opere" che solo perchè sono firmate da mostri sacri del cinema ci vorrebbero comunicare chissà che cosa. Film freddo, noioso, pretenzioso a tal punto che anche un attore bravo come Castellitto è calato in una parte che fatica a svolgere adeguatamente. Consolato in queste mie riflessioni da altri spettatori all'uscita del cineforum...si perchè in…
mi è piaciuto tanto essere in sala e avere l'impressione di vivere un giallo,un film d'amore,una tragedia greca,una commedia teatrale,uno spettacolo circense...tutto in uno...e niente di prevedibile:finalmente un uomo interessato che non ci prova,cacciatore sì ma di significati,di pace per una splendida jane birkin-il suo viso, le espressioni sono da soli uno spettacolo…
Questioni di punti di vista è un classico film di rappresentazione teatrale, il teatro nel cinema. Ma qui qualcosa proprio non funziona, prima di tutto una recitazione troppo improvvisata e poco efficace anche per un cinema di questo tipo. La regia è debole, quasi assente e i dialoghi molto retorici. Alla lunga non vedi l'ora che arrivino i titoli di coda. Cinema al cinema e teatro…
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Commenti (3) vedi tutti
Film surreale con simbolismi inadatto ad un pubblico di semplici fruitori per intellettuali
commento di claudio1959Il film ha la grazia e la leggerezza che solo i grandi maestri del cinema sanno trasmettere. Ad averne…
commento di PugnoDi una pesantezza straziante. Simbolismi? Metafore? Immagini poetiche? sìsì certo… ma una trama no eh?
commento di Ewan