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A Single Man

Regia di Tom Ford vedi scheda film

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La recensione su A Single Man

di ange88
8 stelle

California Anni ’60. George Falconer(Colin Firth), professore d’inglese, ha perso interesse nella vita quando otto mesi prima il suo compagno Jim è morto in un incidente d’auto. Arriva a pianificare il suicido finché certi eventi potrebbero aiutarlo a raggiungere la serenità…

 

 

Opera prima di Tom Ford, che adatta il romanzo omonimo di Christopher Isherwood firmando la sceneggiatura assieme a David Scearce.
Sceneggiatura solida ma non impeccabile, il film si focalizza sulla vita di George post-incidente, inserendo flashback in momenti strategici per rappresentare il rapporto tra lui e il suo compagno.

 

Al suo esordio Ford si affida ad una regia essenziale basata fortemente sul montaggio, limitando i movimenti di macchina e focalizzandosi molto sui dettagli di oggetti e persone. Per enfatizzare alcuni momenti di importanza per il protagonista ricorre spesso all’uso del’ rallenty e ad un espediente “fotografico” sui colori.

 

La fotografia, curata da Eduard Grau è principalmente desaturata su colori freddi, a richiamo dello stato d’animo spento, privo di gioia ed interesse del protagonista, ma quando egli vedo qualcosa o qualcuno che desta in lui interesse o emozione, vi è un aumento della saturazione portando i colori a toni molto caldi, una sorta di empatia visiva.

 

 

 

A completare il quadro, le musiche di Abel Korzeniowski Shigeru Umebayashi, ferocemente malinconiche oscillano tra i due stati d’animo descritti sopra, accompagnando efficacemente lo scorrere delle immagini.

 

Colin Firth è magistrale nell’interpretare un uomo solo che ha perso la sua ragione di vita, e poi vederlo pian piano riscoprire ciò che di bello la vita può mostrare, tutto con un’impercettibile mimica che muta dall'aspra disillusione al piacevole stupore. 
Di nota anche Julianne Moore nella parte dell’amica/ex amate di George, Charlotte, una donna alcolizzata e frustrata che vorrebbe ricominciare una relazione con lui, come sempre la Moore convincente e mai sopra le righe.

 

Un film che tratta con eleganza temi non facili (omosessualità, la morte), con un buon ritmo narrativo, acerba in alcune circostanze, ma degna di nota.
Voto:7.5/8(v.o.)

 

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