Regia di Tom Ford vedi scheda film
La migliore interpretazione di Colin Firth è in questo film d'esordio dello stilista Tom Ford, per cui avrebbe meritato maggiormente l'Oscar rispetto a "Il discorso del re", per cui lo ha vinto in seguito. Tratto da un romanzo del britannico Christopher Isherwood, "A single man" racconta una giornata nella vita di un professore universitario inglese in California, il suo rimpianto per la scomparsa del compagno amatissimo, morto in un incidente stradale un anno prima, il suo incontro con una donna che lo aveva amato in gioventù, il suo pensiero ossessivo legato alla morte. È un film che funziona soprattutto come "character study", ossia come studio di un personaggio, perché la trama è molto esile; a mio parere è ben risolto nel ritratto di George grazie all'impressionante immedesimazione di Colin Firth, che assicura alla pellicola un'intensità espressiva fuori dal comune. Il regista gioca molto sulle sfumature luministiche alternando scene in cui il colore risulta desaturato ad altre in cui riacquista il massimo della pregnanza cromatica, soprattutto nei momenti più emotivi per George. La prima parte è pressoché infallibile ed emotivamente molto ricca, mentre si avverte una certa flessione nella seconda, anche perché le scene con Julianne Moore che interpreta Charlotte, l'amica innamorata di George che vorrebbe riconvertirlo all'eterosessualita', non sono prive di luoghi comuni e dialoghi un po' effettistici. La Moore è sempre all'altezza del suo talento anche in un ruolo non proprio memorabile, mentre il belloccio Matthew Goode appare solo nei flashback e Nicholas Hoult se la cava discretamente nella parte dello studente che attira l'attenzione di George. Un buon esordio alla regia per Ford che, dopo una pausa di alcuni anni, sta adesso girando il suo secondo film dal titolo "Nocturnal animals".
Voto 8/10
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Per quel che riguarda il personaggio della Moore, ricordati però i trascorsi della coppia e soprattutto che siamo nel 1962 quando l'omosessualità era considerata una specie di "malattia" (o di perversione) assolutamente reversibile. In tale contesto, diventano meno stereotipati i dialoghi e i comportamenti
Grazie Valerio, ricordo la tua splendida recensione su questo film che a suo tempo commentai anch'io. Ho dato la stessa tua valutazione, 4 stelle, quindi il film mi è piaciuto e non poco. Sulle scene con la Moore, forse non si tratta di stereotipi, ma comunque mi sono sembrate un po' troppo ad effetto, scene madri un po' costruite a tavolino... comunque nulla di eclatante, solo le ho gradite leggermente meno rispetto ad altri momenti del film. In quanto a quello che dici sulla percezione del l'omosessualità nel 1962, hai ragione ma molti di quei pregiudizi restano ancora oggi, almeno in Italia nelle zone più arretrate... in America sono stati fatti grossi passi avanti, anche il presidente Obama è stato ammirevole in questo. Da noi la discussione del Ddl Cirinna' rivela tutta l'arretratezza e l'ignoranza su questo tema. Speriamo meglio per il futuro. Ciao
Concordo caro Stefano (e la mia non voleva essere una critica, ma una semplice puntalizzazione. Grazie per la cortese risposta e a presto.
Questo film mi prese in modo esagerato !! In particolare l'interpretazione di Firth , attore che non mi aveva mai convinta del tutto , sempre con le sue faccine ...qui è strepitoso, immenso...mai un gesto di troppo , misurato ed allo stesso tempo intensissimo, vero al 100% .
Mi dissi che avrei seguito con molta curiosità il neo regista Tom Ford ed ora sento che sta girando il suo secondo film ...bene bene ...lo vedremo sicuramente !
Un saluto dalla Dolly
Grazie Dolly anche di questo bel commento, giustamente entusiasta per Colin Firth che qui è stato eccezionale, mentre è vero che non sempre in altri film la sua recitazione funziona... per Tom Ford posso solo dirti che il suo nuovo film dovrebbe uscire nel 2016, il titolo è Nocturnal animals e fra gli attori c'è Jake Gyllenhaal
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