Regia di Tom Ford vedi scheda film
Il dolore interno all’essere di un uomo a cui il destino strappa l’amore di una vita, logora la mente e finisce per invadere la ragione. La solitudine che occupa gli spazi ora vuoti, si allarga a macchia d’olio nella normalità di una vita regolare. Il professore rimasto vedovo del suo amorevole compagno è il superlativo Colin Firth, che fa scorrere nei suoi occhi la paura che, quel vuoto che sente espandersi, possa invaderlo fino a prendere il sopravvento. Colin mette la nostalgia non solo negli sguardi ma anche nelle movenze, nei sospiri. Tom Ford dirige magistralmente l’attore britannico e guida l’occhio dello spettatore, lasciandolo oscillare tra le tinte buie e tristi della solitudine e quelle calde e vivide del contatto umano. Una pellicola che culla chi guarda e lo lascia incantato. L’ottima regia affiancata ad una sublime recitazione, lo rendono uno dei film più piacevoli degli ultimi anni. Notevole anche Julianne Moore che si conferma una delle attrici migliori della sua generazione.
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