Regia di Tom Ford vedi scheda film
Tom Ford è un regista di poche parole, ma molta sostanza. Allo stesso modo si possono caratterizzare i suoi personaggi, così come la sua regia e, più in generale, il prodotto filmico.
Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode, Nicholas Hoult...parlano poco, ma dicono più di quanto non avrebbero saputo fare a parole. Piccoli dettagli, sorrisi trattenuti, sguardi impenetrabili...dir che traspare il loro credere nel progetto è riduttivo. Più appropriato sarebbe "averlo reso proprio".
E, come dicevo, la regia non si allontana da questo lait-motiv della basilarità: primi piani, dettagli, totali, carrellate...semplici, essenziali, ma ricchi di pathos e sicuramente il risultato di una scelta ben studiata. Numerose e predominanti le sequenze in cui i personaggi sembrano danzare in un turbinio orchestrale ed esprimere silenziosamente i loro dilemmi morali e introspettivi, senza tuttavia scadere mai nel videoclip o nel pubblicitario.
Una pellicola che che "sa" (non nell'accezione di conoscere) di cinema. Si respira l'essenza quasi impressionista della settima arte, la sofisticata semplicità della messa in scena, tanto che viene da concedersi il piacere di guardare cosa c'è prima dello schermo: una sala in penombra, silohuette di persone felici, rapite, affascinate, qualche posto libero, un paio di pop corn fatti in casa. E tutto appare armonico. Direi che sia un ottimo risultato!
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