Regia di Claudio Noce vedi scheda film
Sono d'accordo con chi lo ha definito un esordio di gran valore. Perchè mostra come possa essere urgente il bisogno di avere desideri, stimoli, percorsi fruttuosi da seguire, affetti e complicità con gli altri, riconoscimenti e valorizzazione della propria persona. Quando l'esigenza di vivere pienamente e liberamente si fa insopprimibile, fino al punto di non tollerare più l'assenza di felicità (il che purtroppo contempla anche l'eventualità di porre fine tragicamente a un possibile stato di grande inquietudine e sofferenza, a uno strazio da cui appunto si desidera evadere). E' la notevole, intensa storia di Aman e Teodoro, un eccelso, a mio parere, Valerio Mastandrea. Anche lo stile è molto interessante, in particolare l'uso di inquadrature (pseudo)soggettive, con la macchina da presa quasi sempre a mano e in movimento e, soprattutto, un utilizzo molto significativo del (fuori)fuoco, fin dall'inizio del film. Fondamentale, anche se effettivamente a tratti ridondante, la ricca colonna sonora.
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