Regia di Claudio Noce vedi scheda film
pellicola non semplice perchè molto “autoriale”, il soggetto è trattato in modo molto personale. Si tratta di un film interessante, sospeso tra realismo e sogno caratterizzato anche stilisticamente da una regia ossessiva e visionaria. Nel film si nota una grande attenzione registica ai dettagli che diventano un elemento fondamentale. Vengono utilizzate ottiche molto strette, per essere vicino quasi addosso ai soggetti, ma tenendo allo stesso tempo la macchina da presa fisicamente a distanza.
E' chiaro fin dai titoli di testa quasi “tarantiniani”(Jackie Brown?) e dai primi fotogrammi che il regista voglia tenere le distanze da un certo modo di fare cinema, di non voler cadere nella trappola della realizzazione didascalica di un tema cosi' inflazionato, di non confezionare un prodotto in stile televisivo. La parola cinema come mezzo espressivo è messa in primo piano.
I primi piani e i movimenti di macchina continui sottolineano infatti quanto il regista voglia dare un impronta assolutamente paeculiare alla pellicola dando alla regia caratteristica di elemento fortemente portante.
Il pregio di Good Morning Aman è quello di avere la capacità proprio con l'elemento regia di riuscire a descrivere i suoi due protagonisti anche nei loro lati negativi e di descriverci in modo efficace lo spaesamento di Aman nei confronti di una realtà non sua, e lo spaesamento di Teodoro nei confronti della vita. Riesce a farci entrare nel loro rapporto, tutt’altro che facile.Tuttavia, per quanto sia difficile realizzare una sceneggiatura compiuta in film di questo genere, da un certo momento in avanti il film tende a girare un po’ troppo su se stesso o a vuoto. La regia ossessiva e visionaria elemento positivo all'inizio, alla lunga finisce per stancare e diventare eccessiva e ripetitiva.
Il finale poi, forse coraggioso, forse eccessivo lascia la sensazione di opera incompiuta e in questo Noce non si differenzia dai tanti suoi colleghi che amano lasciare i finali sospesi, a libera interpretazione.
Potremmo definire il film imperfetto, difficile ma comunque interessante.
Ma ritengo sia decisamente solo per cinefili.
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