Regia di Claudio Noce vedi scheda film
Un film italiano che non sembra un film italiano, e in questo caso è da intendersi come un complimento.
Il regista riesce a costruire due personaggi difficili e complessi, basandosi su pochi elementi che emergono soprattutto dalla loro interazione dettata più che altra dalle reciproche solitudini. Aman, un italiano di origine somala che vive più o meno di espedienti e soffre di insonnia, e Teodoro, un italiano di cui non sappiamo niente se non che vive di rendita, soffre di insonna e non esce di casa, si incontrano e inizialmente sembrano avere molto in comune (l'insonnia, la solitudine, l'emarginazione, imposta o voluta), ma poi...
Grandissima capacità del regista di costruire una storia e dei personaggi complessi, sfaccettati e mutevoli soprattutto attraverso le situazioni in cui li mette, credibili e semplici come raramente i film italiani sanno essere. Un lavoro fatto per sottrazione in modo sensibile e intelligente.
A partire da un disagio dei due personaggi di cui è sintomo l'insonnia ma che non è mai dichiarato, nascono due storie e due anime all'opposto, che si trovano, si lasciano e si trovano, e che impariamo a poco a poco, in parte (ma non del tutto, e questo è il bello) a capire e amare/ odiare.
Bellissima la maschera di apatia e gli atteggiamenti fastiodiosi di Mastandrea, bella prova anche dell'espressivo e malinconico Said Sabrie.
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