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Good Morning, Aman

Regia di Claudio Noce vedi scheda film

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La recensione su Good Morning, Aman

di supadany
8 stelle

VOTO : 7.

In un pomeriggio anonimo d’autunno con un cielo grigio e qualche goccia di pioggia, giusto per farci capire che non è solo nebbia alta, senza il campionato di calcio, dopo un pranzo parentale, ho pensato bene di spegnere il cellulare e dare un’occasione ad un piccolo film italiano, ben accolto all’ultimo Festival di Venezia.

L’occasione era ancor più propizia in quanto viene proiettato nel cinema sotto casa (programmazione assolutamente rivolta ai film meno visibili da quando anche a Brescia ci sono due multisale in città), e non è un modo di dire, lo proiettano esattamente nel cinema sotto casa mia!!!

E’ stata anche l’occasione per andare al cinema per la prima volta in solitaria, poco male si intende, ma quando ho provato a sondare il terreno in giro, le proposte sono state di altra natura (senza togliere ai tanti film in sala che per diversi motivi mi interessano e potrebbero piacermi anche di più), e facendo finta di niente ho glissato, dicendo che preferivo un po’ di riposo dopo le serate del week end.

A dir la verità poi ero più o meno solo anche in sala, sette spettatori sette presenti, età media molto sopra i cinquanta,

Insomma quasi come vedere un film a casa, ed è un peccato, ma di questi tempi sembra funzioni così quando passano film che escono dai soliti luoghi comuni.

E questo piccolo prodotto italiano ha sicuramente questo pregio, cosa non da poco.

Non è perfetto, non ce lo ricorderemo come un capolavoro, ma ha il merito di seguire una sua strada senza retorica e con decisione.

La storia vede due protagonisti, Aman (bellissima la frase in apertura “non è importante realizzare i propri desideri, è importante averceli”), un ragazzo somalo intraprendente e poco incline a seguire la strada prestabilita delle persona “normali” (come l’amico che va a Londra per lavorare come un mulo) che si incontra su un terrazzo di un edificio in piena notte con un ex pugile, che aveva deciso di farla finita; entrambi sono accomunati dall’insonnia, con alle spalle motivazioni e problemi completamente diversi.

Inizia tra i due un rapporto particolare, il personaggio di Mastandrea (davvero bravo come sempre, uno dei migliori attori italiani e nel contempo altamente sottovalutato e sotto utilizzato) ha un incredibile bisogno di sentire qualcuno vicino e vive un disagio pressoché assoluto; Aman, dal canto suo, vive la nuova situazione nel dubbio, ma coinvolto dal fatto che finalmente qualcuno sembra trattarlo come si dovrebbe trattare una persona (cosa che non avviene nella sottostoria secondaria con una ragazza bianca, con la quale la gentilezza e la disponibilità non portano a nulla).

La storia è raccontata con fermezza e funziona, fino ad arrivare al finale per nulla conciliatorio e doloroso.

Ma la vita è anche questo,  una continua corsa ad ostacoli, un costante saliscendi, dove bisogna essere forti per andare avanti, almeno se si ha la forza di pensare.

In questo è senza dubbio meritevole la scelta narrativa, schietta, senza sotterfugi o la necessità di prendere la strada dell’ovvio.

Un piccolo film italiano (nella botte piccola a volte si trova ancora il vino buono), imperfetto probabilmente, ma che porta una ventata di freschezza e dolore.

Ed ogni tanto ce ne è bisogno, soprattutto in una cinematografia monca come la nostra, dove tanti film sono fatti bene, ma solo a metà.

Consigliato.

Su Claudio Noce

VOTO : 7.
Esordio importante.
Sa riprendere, ha qualcosa da dire, non cerca la strada più comoda.
Non sempre è convincente al 100%, ma per un esordio è già tanto.

Su Valerio Mastandrea

VOTO : 7++.
Uno dei nostri migliori attori, quasi sempre al servizio di film minori e più sentiti, quasi sempre bravo e convincente.
Qui riempie il suo personaggio di dolore.
Intenso.

Su Anita Caprioli

VOTO : 6.
Soddisfacente.

Su Said Sabrie

VOTO : 6/7.
Disinvolto e determinato, bel ruolo, prova di tutto rispetto.

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