Regia di Philippe Grandrieux vedi scheda film
L'inquietudine del corpo e dello spirito.
Sombre è l'indecifrabile e misterioso riflesso di una vita perduta, di un amore soffocato, di passioni inverosimili e di sconfitte esistenziali ; è un torbido flusso di immagini angosciose e di sensazioni destabilizzanti. Il sonno della ragione genera mostri : esseri umani con l'anima deformata, con istinti e pulsioni brutalmente primordiali - bestie razionalii o uomini irrazionali? Sombre è semplicemente la manifestazione trasversale di sentimenti esasperatamente puri, incontaminati. Un film perfettamente incompleto, offuscato e insicuro : tre aggettivi che rispecchiano , in maniera quasi "maledetta", l'esistenza umana - la pellicola è la rappresentazione malsana dell'impossibilità di raggiungere un (definitivo) equilibrio vitale e sessuale. Un tuffo indispensabile nelle profondità dell'inferno, senza più tornare in superfice : si rimane avvolti dalle fiamme, al centro di questa ermetica e lacerante esperienza. Un film disperato, che non fornisce spiegazioni: la fine prima di sapere, il silenzio prima di conoscere, la morte prima di nascere - un'enigmatica ed affascinante (es)pulsione filmica. Un'opera umanamente terrificante, un orrore interiore e implosivo. Sombre, per assurdo, è Shame diretto da un ancora immaturo David Lynch : una pellicola che fonde nichilismo esistenziale e dipendenza sessuale, il tutto ripreso con oscura visionarietà, straordinaria e (de)formativa inesperienza, e azzeccata perversione. Philippe Grandrieux confeziona un film inquietante, disturbato e caotico ; è cinema che torna vergine - una regressione essenziale.
Cosa resta dell'amore? Volti immobili, persone indifferenti, morti che camminano - non c'è più purezza, non c'è più passione. Rimane il nulla, il vuoto. Debolezza umana. La tempesta tornerà, ancora una volta - per sempre.
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