Regia di Anthony Dawson (Antonio Margheriti) vedi scheda film
Il secondo lungometraggio di A. Margheriti (A. Dawson) è ancora un film di fantascienza, dalla trama essenziale e giocato tutto sulle inquietudini e le fobie di un altrove che ha sempre affascinato l'uomo, l'universo, che lo avrebbe sempre più attratto a sé. Le suggestioni, come è stato detto da più parti, de Il pianeta degli uomini spenti (conosciuto negli anni '70 anche come Guerre planetarie, sic) stanno non solo nella simpatia di un immaginario datato e ingenuo, ma anche in temi di tensione quasi metafisica (e il dizionario Mereghetti afferma che in fondo in fondo anche 2001: Odissea nello spazio ha qui parte dei suoi germi, senza dimenticarci che proprio Margheriti era stato inizialmente interpellato per gli effeti speciali di quel film).
Purtroppo però i difetti che rendono il film abbastanza noioso e blando sono presto detti: oltre ad effetti speciali (non di Margheriti) poco efficaci e troppo approssimativi, anche una seconda parte dal ritmo registico e dall'intreccio piuttosto deboli. Sceneggiatura di Ennio De Concini. 5 1/2
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