Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
Ritorno a Livorno per Paolo Virzì,con un film che probabilmente ritiene molto personale,e ed al quale ha arriso un forte consenso sia di pubblico che di giurie,dato che ha vinto numerosi premi:un film di sentimenti a pieni polmoni, ma anche un inno all'amore per la vita,comunque vada e sia andata. Una donna bellissima e forse non molto intelligente,ma che vive d'amore per i propri figli e sbaglia tante strade ma possiede talmente tanta umanità da rendere quasi impossibile non affezionarvisi.Un figlio che forse è un disadattato per il peso di una sensibilità rifuggita con testardaggine, che ha scansato le responsabilità ma alla fine è quello che ha retto i colpi più grossi,una figlia che sembra quella solida,con una famiglia costruita ma con un cuore a cui ha messo la sordina:"La prima cosa bella" è tutto questo,una commedia drammatica con squarci di riso,e la consapevolezza che a diventare drammatiche le cose ci mettono poco. Gran lavoro d'attori,con il ruolo di Anna,la madre,interpretata giovane da Micaela Ramazzotti e da matura da Stefania Sandrelli, un grande Valerio Mastandrea,sospeso tra sofferenza e naturale simpatia,e un coro di facce e voci che marchiano la pellicola come uno di quei film da amare.Onesto nel suo cercare l'emozione ma senza ricatti facili come scene madri canoniche da argomenti come malattia e morte,vala il monologo di Isaac-Woody Allen nel finale di "Manhattan" su ciò per cui vale la pena vivere:perchè questa è la cosa importante,che conta davvero,la vita,nei suoi rovesci e nelle sue impennate di gioia,da ricompensare in un abbraccio collettivo,e non importa che sembri forse troppo tardi, alla faccia di orgoglio,rancori,cose andate male e amori non compresi.Punteggiato da una colonna sonora fatta di Nicola Di Bari,Camaleonti,ed altri rappresentanti di quel melodico italiano anni Settanta che da un lato può parer grottesco,ma che riporta anche sensazioni lontane per l'assonanza con momenti vissuti un pò da tutti, trasmette un messaggio di una bellezza disarmante nella sua semplicità,che è bello esserci,ed esserci stati.
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