Regia di Pierre Coffin, Chris Renaud vedi scheda film
Un film intelligente e commuovente. La cattiveria vi si mostra come correlato dalla tristezza. La tristezza come correlato dello scarso affetto ricevuto. In una storia mantenuta semplice per farsi capire, ciò che spicca è l’importanza dell’affetto, che prevale sulla competitività, l’arrivismo, la carriera. Per la felicità serve innanzitutto la disponibilità a volersi bene; senza quello, non resta che la tristezza, anche in mezzo ai miliardi.
In questa che è un’opera valida per tutti, non certo solo per i bambini, questi non possono cogliere tante cose, ma tra quelle che possono intuire del film forse c’è anche questa: il nesso tra grande potere economico e malvagità, tra corsa incondizionata alla ricchezza e disumanizzazione.
Ma questa è una novità nelle opere destinate all’infanzia: si permetta una digressione, ci si augura che dal punto di vista educativo venga fatta passare sempre più fortemente nella sua verità questo nesso, tra rovina dell’uomo e capitalismo. Finora si è voluto mostrare il male come storicamente legato solo ai totalitarismi, di destra e sinistra: sarebbe il caso di allargare il caso al capitalismo, che meno danni non ha fatto di certo, nonché alla nobiltà e alle religioni delle verità assolute e quindi dell’intolleranza, altre due grandi fattori di male che vengono quasi sistematicamente risparmiati dalla critica. E questi giudizi, nel complesso molto negativi, vengono dati nella consapevolezza anche degli aspetti positivi che realmente ci sono stati di questi vari fenomeni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta