Regia di Pierre Coffin, Chris Renaud vedi scheda film
Come si può essere originali in un cartoon che arriva dopo oltre settant’anni di cinema animato? Deve essere questa la domanda che si sono posti alla Universal nel momento in cui hanno deciso di entrare nel mercato del cinema d’animazione per provare a spezzare il duopolio Pixar – Dreamworks…
La risposta probabilmente si è concentrata attorno al concetto di “guerra tra cattivi”! Il protagonista è Gru, criminale che intende conquistare la luna, ed il suo antagonista, Vector, che sembra averla vinta grazie all’invenzione del millennio: il raggio restringente. Quando Gru vede minacciata la sua leadership è costretto ad andare contro i suoi principi improntanti sul concetto di solitudine e adotta 3 orfane, che hanno già rapporti con Vector. Grazie a loro Gru ruba il raggio restringente, ma non sono tutte rose e fiori: la crisi avanza e le banche gli tagliano i fondi, e intanto le tre ragazzine gli rendono la vita impossibile…
“Cattivissimo me” è un film innegabilmente piacevole, divertente, spassoso. Si fonda sulla tecnica degli opposti, nonostante si muova all’interno di un mondo, come detto, in cui apparentemente non ci sono adulti buoni… È squassante allora il contributo delle tre orfanelle, caratterizzate in maniera non originalissima (bronci, dolcezza, occhioni languidi), ma soprattutto è determinante il loro contributo in termini di normalizzazione della storia: grazie a loro Gru cambia carattere, il suo scopo riprende vigore, addirittura l’algida madre non lo snobba più.
Ecco, fino al punto in cui Gru non fa le frittelle e legge i libri della buonanotte, il film risulta interessante perché conserva una parvenza di originalità che da qui in poi si tramuta in ritrito buonismo che porta al classico lieto fine scontato, con una danza finale che sa di dejà vu con cui la si butta in caciara.
Consideratolo, complessivamente, un film normale (dunque non atipico, né originale), “Cattivissimo me” rimane ricco di appeal, in quanto divertente e fatto di personaggi di livello (ottime le caratterizzazioni anche dei personaggi minori): in particolare l’inquietante scienziato anziano, l’abominevole antagonista Vector e lo stuolo di simpatici, ma anche questi già visti, esserini gialli. Poco consona la voce italiana del protagonista, affidata al tono nasale e monocorde di Max Giusti (l’originale, e migliore, è affidata a Steve Carrell). Grande operazione che al botteghino ha risposto benissimo, ma per un cartoon fuori dagli schemi, come le premesse (non rispettate) avevano fatto presagire, occorre comunque tornare a ricercare all’interno del suddetto duopolio (per ora!).
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