Regia di Pierre Coffin, Chris Renaud vedi scheda film
Film annunciato da mesi. Dunque grande attesa. Per nulla delusa, risultato assolutamente all'altezza delle aspettative. E per cominciare mi imbarazza un pò fare una considerazione che mi vede arrivare ultimo. So che lo hanno già detto tutti, ma è una riflessione dalla quale non posso esimermi. Cioè non posso non prendere atto della nascita di questo nuovo "terzo polo" del cinema d'animazione che si va a collocare esattamente in mezzo tra Dreamworks e Pixar. Sto parlando di una nuova "compagnia" americana-francese targata Universal, la "Illumination Entertainment", in cui gli americani ci mettono i capitali, ma -attenzione!!- il talento è tutto europeo, per la precisione francese. E se da una parte questo, in quanto europei, ci dovrebbe inorgoglire, dall'altra accentua la rabbia nel constatare come, ancora una volta, i nostri cugini d'Oltralpe mostrino in generale un talento davvero speciale per il cinema. Poi, certo, possiamo discutere fino a domani se loro abbiano più mezzi o più cultura, ma sta di fatto che rispetto a noi hanno una marcia in più. Dicevamo di una terza via all'animazione. E qui va detto che, a giudicare da questo primo prodotto, non possiamo che attribuirgli una posizione perfettamente a metà tra gli altri due colossi del cinema animato. Infatti, da una parte è fuor di dubbio che siamo lontanissimi dalle vette di sublime lirismo e di Altissima Poesia di un "Wall-E" o di un "Toy Story". Però è anche vero che -se parliamo di puro intrattenimento- siamo di una spanna (o anche due) superiori a prodotti molto più elementari come "Madagscar" o "Shrek". Si tratta dunque di entertainment intelligente, non banale, non di superficie, tuttavia accattivante e commovente senza essere però ricattatorio. Le trovate visive e gli effetti digitali sono infatti talmente potenti da suscitare l'entusiasmo dei bambini, ma tutto ciò si accompagna ad una vicenda simpatica e intelligente che cattura l'attenzione anche di un pubblico adulto (pur senza toccare -lo ripeto- i vertici di profonda emozione "adulta" delle inarrivabili ultime produzioni Pixar). Alla proiezione cui ho assistito era tangibile il divertimento condiviso da genitori e piccoli spettatori. Con punte di entusiasmo ogni volta che appaiono sullo schermo le tre irresistibili tenerissime bambine, e poi nel finale danzereccio davvero trascinante (io stesso mi sono alzato dalla poltrona e, in un angolino, mi sono sgranchito un pò le gambe al ritmo incomparabile di "You should be dancing"!). Ho individuato nel film un unico limite sul quale non intendo soprassedere. C'è una fissazione che accomuna un pò tutti i distributori di blockbuster animati. Ed è quella di far doppiare i film dai divi della tv e dello sport. E giù con Fiorello, Totti, Aldo Giovanni Giacomo e chi più ne ha più ne metta. Il più delle volte questo espediente dal punto di vista commerciale funziona, ma produce un effetto deleterio che ad ogni cinefilo fa (giustamente) venire l'orticaria. E anche in questo caso il "fattaccio" è stato reiterato. Con un Max Giusti che ho trovato insopportabile col suo accento marchigiano, a tratti davvero fastidioso. Ma c'è poco da fare: è la legge del Mercato. E comunque è solo un neo nell'ambito di un blockbuster godibile e che diverte senza espedienti banali. Tra l'altro segnalo la presenza di un personaggio (il dottor Nefario, scienziato diabolico e vero cattivo della vicenda) che possiede tratti e tonalità vocali curiosamente somiglianti (lo potrete verificare se vedrete il film) a quelli dell'onorevole Bondi, quel ministro della cultura noto per avere in antipatia il Cinema (!). Irresistibili le creaturine che pulsano e rumoreggiano per tutto il film, e che forse ne rappresentano la trovata più geniale: sono i Minions, dei robottini gialli che hanno già conquistato la fama di giocattoli amatissimi dai più piccoli. Un plauso finale al mattatore del film, GRU, questa sorta di Grinch collocato fuori dallo spirito natalizio, un'apoteosi del burbero come carattere cinematografico. Insomma, io mi sono divertito un sacco, e perfino un "omaccione" come me, di fronte ai primi piani della piccolina con gli occhioni grandi, ha ceduto ad un'ondata di insopprimibile tenerezza.
Voto: 9/10
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