Regia di Lone Scherfig vedi scheda film
Che io ricordi, il Nick Hornby romanziere, mi è quasi sempre piaciuto. Dai suoi scritti sono stati tratti diversi film e devo dire che mi sono garbati pure quelli ("Alta fedeltà" ovviamente su tutti). Che lo scrittore inglese avesse firmato la sceneggiatura di questo "An education" l' ho appreso, o meglio, mi è tornato alla mente soltanto quando ne ho letto il nome fra i titoli di testa e subito mi si è formato un barlume di aspettativa. Giusto? Sbagliato? Questo non lo so ma, di fatto, proprio la scrittura si è rivelata l' aspetto peggiore della pellicola. La storia di Jenny Miller è un banale racconto di formazione come se n'è già visti e letti a centinaia ; circuita da un uomo più maturo ed iniziata ai vizi ed agli eccessi della vita mondana, rimarrà inevitabilmente scottata una volta fatti i conti con una realtà spietata e tremendamente poco chic. Sorvoliamo sul tristissimo fatto che, in pieno fermento britannico ad inizio anni '60, la protagonista femminile guardi sognante alla Francia come ad una chimera, quello che manca al film di Lone Scherfig è un minimo di brio. Humor ed ironia scarseggiano (deo gratias, ogni tanto Alfred Molina aggiusta il tiro), la passione è blanda, l' anticonformismo sempre di maniera. Il pacchetto nell' insieme risulta troppo freddo e distaccato per poter convincere ed alcuni passaggi della vicenda sono per giunta eticamente discutibili. Si salvano una piuttosto accurata ricostruzione dell' epoca, una regia diligente e la prova di Carey Mulligan che lascia, tutto sommato, intravedere del potenziale. Pochi elementi, comunque non entusiasmanti, all' interno di un lungometraggio complessivamente deludente.
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