Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
L’industriale Andrea Artusi, fabbricante di cappelli, ha una moglie giovane e bella; il loro rapporto sembra filare liscio nella massima fiducia reciproca. Ma quando lui cede alle provocazioni di un’amica e si concede una scappatella, comincia a sospettare che la moglie possa fare altrettanto. Lei d’altra parte è conosciuta per la sua “serietà”, ma questo non aiuta Andrea che anzi trasforma via via i l sospetto in una vera ossessione.
In pieno boom economico Pietrangeli racconta i costumi che cambiano, l’emancipazione della figura femminile e le ossessioni che questo nuovo equilibrio possono provocare nell’uomo. È la donna che ormai conduce esplicitamente i giochi amorosi e l’uomo può solo adattarsi cercando di mantenere al meglio il proprio ruolo ma finendo per perdere l’autonomia. Esplicita la metafora che si vede negli altri quello che si è, Tognazzi comincia a sospettare della moglie, Claudia Cardinale, appena egli stesso tradisce, a ormai da “esperto” coglie segni dappertutto. La risposta in questo caso non può mai venire dall’altro, ma come per Tognazzi, diviene un necessario adattamento alla nuova realtà: esausto, si convince della fedeltà della moglie, proprio quando lei comincia a tradirlo, e da questo momento non dubiterà più.
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