Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Leader anche da dentro una cella per venti e più anni,Nelson Mandela,una volta eletto presidente,optò per una via non semplice:dopo decadi di regime di apartheid,con violenze fisiche e psicologiche sulla popolazione nera da parte della minoranza bianca in Sudafrica,puntò a sopire le diversità e le possibilità di scontro tra le due anime della nazione.E l'occasione per fare sentire finalmente il Sudafrica una nazione sola fu il campionato del mondo di rugby,che parve da subito a Mandela un'occasione imperdibile,e volle incaricare il capitano della propria nazionale Francois Pienaar,di guidare la riscossa di una squadra non favorita a vincere il torneo e realizzare un comune sentire di tutto il paese."Invictus" è un'opera fortemente voluta dal suo protagonista,Morgan Freeman,che ha chiesto all'amico Clint Eastwood di dirigerla:può apparire un film meno "eastwoodiano" del solito,per la forte tendenza a voler credere in un Sogno,senza l'aura onestamente pessimistica dell'autore de "Gli spietati",però questo non è il classico film americano sulla forza della volontà e sulla capacità di ottenere una vittoria contro tutte le previsioni.O perlomeno,non solo questo:perchè la narrazione è avvincente e svuotata di retorica,il disegno di una ricerca della pace come motivo di unione tra i popoli,e sedare le voglie di rivalsa o vendetta per credere in una possibilità di convivenza è sincera,sentita,ben resa.L'interpretazione di Morgan Freeman,appassionata e senza istrionismi,è ben controllata,e suscita empatia senza strafare,mentre Matt Damon offre una fisicità irruenta e consistente all'uomo di sport chiamato ad applicare lo spirito di patria in campo.Per qualcuno un'opera minore nella filmografia di Clint Eastwood,ma è un film di alta qualità,commovente e appassionante,su una vicenda pur romanzata,ma presa dal vero,una pagina di Storia recente non abbastanza conosciuta,ma che non riguarda solo i paesi africani,applicabile dappertutto.
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