Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Bagno caldo di correttezza politica ed edulcorazione della realtà. È indubbiamente una bella storia quella che racconta Clint Eastwood, con la solita tecnica da vecchio lupo della macchina da presa. È una bella storia, per fortuna vera, recitata nel ruolo di protagonista da un attore che si è più che immedesimato nel ruolo, somigliante senza trucchi, ma con la sola mimica corporea. Mi pare impossibile, tuttavia, che Eastwood immagini il Sud Africa come un'immensa distesa di campi da rugby (appannaggio dei bianchi) e di calcio, frequentati dalla popolazione di colore. È qui, secondo me, il difetto di fondo di un film altrimenti riuscito ed ispirato ad ideali da condividere senza se e senza ma. Per concludere con una nota assai bassa, mi sia concesso rilevare la scarsa aderenza delle partite di rugby descritte nel film allo sport vero (che ha tra l'altro appena concluso il suo campionato mondiale): le mischie che ci fa vedere Clint somigliano, purtroppo, al vecchio ma simpatico giochino che facevamo allegramente da ragazzotti, leggiadramente denominato "mammatroia".
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