Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Mandela, diventato presidente, utilizza i mondiali di rugby per innescare moti di fratellanza fra i suoi connazionali. La prima metà, anche grazie ad un grande Morgan Freeman, è veramente interessante: una carrellata delle decisioni politiche di Mandela, con un quadro dei conflitti che il sovvertimento dello status quo ha causato (la convivenza alla pari tra afrikaner e neri, il punto di vista di entrambe le fazioni a porte chiuse), gestita con dinamismo e dialoghi notevoli. Purtroppo quando si entra nel vivo del rugby i personaggi secondari tendono a sparire e i rapporti interessanti sono liquidati con troppa fretta, però il risultato è comunque ammirevole: l'uso dello sport non solo come sterile mezzo di propaganda ma come vero e proprio motore per una lotta collettiva, trasversale ad ogni etnia, religione o ideologia. Con una scrittura un po' più sapiente poteva venir fuori un grande film.
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