"Cambiare il mondo" è un centro sociale ricavato dai locali fatiscenti di un vecchio cinema di Roma. Vi si reca un famoso intellettuale il quale, colpito dall'entusiasmo e dal fermento che animano il posto, decide di dar vita a un grande progetto culturale che riscuote immediatamente un enorme consenso mediatico. Ma tanto clamore risulta controproducente e la situazione finisce per sfuggirgli di mano.
Note
film imperfetto e zoppicante, spesso fuori sincrono e superato (come la Sinistra di cui parla). Ma che racconta come sa i salotti bene dell’intellighenzia progressista che ha consegnato l’Italia a Berlusconi, che non dice più cose di Sinistra e vive a Destra.
Un centone di ovvietà, una sinistra stereotipata sempre pronta a farsi carico di…(I care), in una visione del mondo, vecchi e giovani, nessuno escluso, che fa capire davvero chi ha fatto vincere la destra in Italia.
Ma non sarà certo questo merito a raddrizzare le sorti di questo pessimo film.
Il doppio finale con i clacson “che non sono di sinistra” e quel flash sull’ipotetico nuovo centro sociale “di vana resistenza” è a mio avviso davvero imbarazzante… (come tutto il film del resto!)
Ombre rosse, ma di vergogna, e vediamo perché.
Siniscalchi è un letterato di fama, prof.universitario, intellettuale di sinistra, figura imprescindibile nei salotti che contano, casual quanto basta nel vestire, modi gentili e necessariamente un po’distratti.
Passa in edicola e cerca l’ultimo numero di Diabolik, l’edicolante gli propone MicroMega,… leggi tutto
se il titolo e la locandina sembrano evocare ford il film del grande vecchio maselli risulta stranamente "coppoliano". come il coppola nuova maniera, ma con risultati meno pregevoli, maselli mette in scena un film inconsuetamente moderno, con momenti di poesia alternati a bizzarri accenti di ridicolo...voluto o "involuto" che sia. il problema è nel doppiaggio innaturale, che risulta azzeccato e… leggi tutto
Verso la fine della sua carriera cinematografica, Citto Maselli ha rifatto, aggiornandolo ai tempi, quel Lettera aperta a un giornale della sera (1970), con il quale satireggiava l'intellettuale di sinistra italiano che lui conosceva bene, facendo parte da sempre di quella intellighenzia ciarliera e decisa a tutto pur di non passare all'azione. In Lettera aperta a un giornale della sera si…
Rimane un film fuori tempo massimo .Centi sociali,ricordi di lotte proletarie,discorsi intellettuali,un cinema forse d'altri tempi che oggi puo' al massimo raccogliere qualche nostalgico e isolato spettatore.Per Maselli meglio rivolgersi ai suoi film del passato.
VOTO : 4. Delusione totale per questo film di Francesco Maselli, ideologicamente claudicante, vecchio e stanco nei caratteri, esteticamente povero, per non dire più semplicemente bruttissimo.
Una pagina da cancellare velocemente, uno dei film italiani più brutti che ho visto negli ultimi anni, ma mentre molti di questi erano diretti da registi deboli (Muccino jr. per esempio), pesa sempre un…
Ombre rosse, ma di vergogna, e vediamo perché.
Siniscalchi è un letterato di fama, prof.universitario, intellettuale di sinistra, figura imprescindibile nei salotti che contano, casual quanto basta nel vestire, modi gentili e necessariamente un po’distratti.
Passa in edicola e cerca l’ultimo numero di Diabolik, l’edicolante gli propone MicroMega,…
Questa playlist è dedicata a due caratteristi scomparsi di recente: Vincenzo Crocitti e Massimo Sarchielli. A dire il vero il primo è venuto a mancare oggi a soli 61 anni, il secondo pochi mesi fa.…
Nome di battaglia, Citto Maselli. Sembra voler proprio combattere una guerra, il vecchio Citto. Una guerra contro tutto e tutti volta alla conquista di una sola cosa: un mondo migliore, perché quello che c’è ora non va, non va proprio. Non va perché i giovani sono strumentalizzati ed usati dai soliti vecchi. Quei vecchi che non si rassegnano e che non ci pensano…
L'impossibilità di fare combaciare sogno e realtà messa in parallelo all'incomunicabilità di fondo integenerazionale; questo è tutto, Maselli passa e chiude. Il problema di questo film, poco più che televisivo come realizzazione (luci, recitazione, ambienti), è che si prende troppo sul serio, pur banalizzando continuamente; il punto di vista, vuoi per…
se il titolo e la locandina sembrano evocare ford il film del grande vecchio maselli risulta stranamente "coppoliano". come il coppola nuova maniera, ma con risultati meno pregevoli, maselli mette in scena un film inconsuetamente moderno, con momenti di poesia alternati a bizzarri accenti di ridicolo...voluto o "involuto" che sia. il problema è nel doppiaggio innaturale, che risulta azzeccato e…
Imbarazzante. Credo che sia un termine adeguato e sufficiente a definire il senso dell’opera. Ipocrita, falsa, piena di “macchiette” stereotipate (nemmeno ben recitata purtroppo) persino un po’ “ruffiana”, ma così infarcita di luoghi comuni (e girata persino pensando sempre e solo all’ovvio), da suscitare un nauseabondo senso di rigetto che…
Ombre rosse per te, ho incontrato stasera. Citto Maselli, leone indomito, continua a spedire lettere aperte anche se giornali della sera degni di questo nome non esistono più. Lo fa con un film imperfetto e zoppicante, spesso fuori sincrono e superato (come la Sinistra di cui parla) e stereotipato quando si sofferma su centri sociali e spazii occupati. Ma che racconta come sa i salotti bene…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (2) vedi tutti
Un centone di ovvietà, una sinistra stereotipata sempre pronta a farsi carico di…(I care), in una visione del mondo, vecchi e giovani, nessuno escluso, che fa capire davvero chi ha fatto vincere la destra in Italia. Ma non sarà certo questo merito a raddrizzare le sorti di questo pessimo film.
leggi la recensione completa di yumeIl doppio finale con i clacson “che non sono di sinistra” e quel flash sull’ipotetico nuovo centro sociale “di vana resistenza” è a mio avviso davvero imbarazzante… (come tutto il film del resto!)
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792