Vita e avventure di Lorenzo da Ponte, librettista del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart. Libertino e amico di Casanova, viene esiliato dall'Inquisizione con l'accusa di massoneria e si rifugia a Vienna, dove conosce Salieri e poi il grande musicista di Salisburgo. Dopo aver scritto per lui Le nozze di Figaro, creano insieme il Don Giovanni e da Ponte si identifica totalmente con il personaggio. Ma troverà l'amore vero nella giovane Annetta.
Note
Tentativo apprezzabile di “vulgata” per le masse, e anche di divertissement per i melomani. Il meccanismo ripetuto di regia è “sfumare” il set (del film) nella messa in scena (dell’opera). Una coproduzione pensata per il mercato internazionale che dà molta attenzione a valori di produzione (la fotografia di Storaro e, ovvio, la supervisione musicale di Nicola Tescari). Soffrono la sceneggiatura, che casca spesso nel cliché sulla creazione che condanna agli inferi.
Non ditemi che sono prevenuto verso Saura, un nome che non mi ha mai del tutto convinto: per me, sono i risultati pratici che consegue sul campo (fortemente accentuatasi in negativo in questi ultimi anni, dopo un promettente - e sopravvalutato – inizio negli ani ’70 che gli ha dato gloria, oltre che “lustro” e visibilità internazionale, tutti elementi nel… leggi tutto
Carlos Saura e sceneggiatori affrontano superficialmente il concepimento e la gestazione di un capolavoro della storia del teatro musicale dal punto di vista del librettista Lorenzo Da Ponte.
Il film che ne esce è uno strano ibrido che ha alcuni pregi ma soprattutto difetti vistosi: tra i primi si può appunto annoverare il soggetto, ma anche la scelta caratteriale… leggi tutto
Personalmente, ho trovato questo film un tale godimento dal punto di vista prettamente visivo da non essere stato eccessivamente disturbato dai suoi - pur inconfutabili - difetti. Sicuramente la sceneggiatura è alquanto incerta, la recitazione e la dizione, in più di un caso, sono al limite della decenza e i dialoghi... Tutto ciò pare ancor più incomprensibile… leggi tutto
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
Sara' un Film pure ben impostato sia Interpretativamente che in fatto di Direzione e di Fotografia ma la visione e' tale e quale ai vari "Mozart","Farinelli" e via discorrendo quindi tutte Pellicole che hanno dalla Loro una bella Storia (specialmente "Mozart" da quello che ricordo ...) ma che per il resto fanno addormentare lo Spettatore avendo a che fare con delle cose che la gente puo'…
Uno di quei film su cui si rimane indecisi a vita. Per cui gli metto tre stellette e non se ne parla più. In parte per colpa mia perché quando si parla di Mozart si finisce sempre implicitamente per fare paragoni con il film di Joseph Losey e quello di Milos Forman (che per altro sta nella rosa dei sette miei preferiti per cui...). Ma tant'è: ci sono pregi e difetti in ugual…
Un'occasione butta al vento, discreta scenografia e ambientazioni, riprese teatrali curatissime fotografia di Storaro che da sola vale il film, una storia che vuole essere originale, ma il racconto la rende fragile e scontata. Colpa di una sceneggiatura che non riesce a dare spessore ai dialoghi ed alla storia stessa, la regia è diligente, ma non va oltre quello che lo scritto gli…
Personalmente, ho trovato questo film un tale godimento dal punto di vista prettamente visivo da non essere stato eccessivamente disturbato dai suoi - pur inconfutabili - difetti. Sicuramente la sceneggiatura è alquanto incerta, la recitazione e la dizione, in più di un caso, sono al limite della decenza e i dialoghi... Tutto ciò pare ancor più incomprensibile…
La "vera" storia del Don Giovanni di Mozart: l'intrecciarsi dei destini di Casanova, Da Ponte (librettista) e W.A.Mozart, il connubio tra Serenissima libertina e Corte viennese. Saura riesce a costruire una messinscena che guarda "dentro" l'opera e ci fa apprezzare il midollo che regge tutto il Don Giovanni.
Il fascino infinito del palco, le prove, le quinte, i camerini... quante volte il teatro è stato usato dal suo cugino ricco e moderno, il cinema? Quante volte la rappresentazione teatrale è stata fatta oggetto a sua…
Non ditemi che sono prevenuto verso Saura, un nome che non mi ha mai del tutto convinto: per me, sono i risultati pratici che consegue sul campo (fortemente accentuatasi in negativo in questi ultimi anni, dopo un promettente - e sopravvalutato – inizio negli ani ’70 che gli ha dato gloria, oltre che “lustro” e visibilità internazionale, tutti elementi nel…
Carlos Saura e sceneggiatori affrontano superficialmente il concepimento e la gestazione di un capolavoro della storia del teatro musicale dal punto di vista del librettista Lorenzo Da Ponte.
Il film che ne esce è uno strano ibrido che ha alcuni pregi ma soprattutto difetti vistosi: tra i primi si può appunto annoverare il soggetto, ma anche la scelta caratteriale…
Lorenzo Da Ponte, abate libertino, è amico ed emulo di Giacomo Casanova. Per il suo fustigare i costumi clericali, nel 1781 la Santa Inquisizione lo esilia da Venezia, e il great pretender lo raccomanda come librettista a Salieri, alla corte reale di Vienna. Qui Da Ponte propone a Mozart di comporre un’irriverente versione del Don Giovanni. L’intuizione di Saura è usare la biografia poco…
Ugole e celluloide. Biopic di grandi interpreti, camei, comparsate, attori che rivelano doti insperate (ma anche qualche latrato...). I performer che sono stati cooptati dal cinema e quelli cui il cinema ha reso…
Materia oscura per eccellenza, deviazione dall'altro. Il tradimento è maschera, è vigliaccheria, è doppiezza. E spesso, quanto più è atroce, tanto più è spettacolare. Proviamo allora a metterli in fila tutti…
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Commenti (1) vedi tutti
Poco entusiasmante e lento , si nota proprio la finzione sia nelle scenografie che nella recitazione nonostante la storia possa interessare.
commento di ferni