Regia di Donatella Maiorca vedi scheda film
Angela e Sara si amano sul grande schermo come raramente accade. In modo esplicito e coraggioso. In una terra arcaica, cattolica e patriarcale come la nostra, di cui la Sicilia dell’Ottocento è parte per il tutto. Dispiace perciò dover rintracciare nell’operazione messa in piedi da Maria Grazia Cucinotta (produttrice) più di una falla. Perché se di omosessualità maschile nel nostro immobile Paese, magari tendendo al comico, si parla con una certa frequenza, di quella femminile di solito si tende a sotterrare la presenza. Oltre il coraggio, resta il film. Titubante in ogni suo aspetto. Un film che tiene a debita distanza lo spettatore, nel risultato più interessato allo scandalo che alla narrazione. Non era questo, vogliamo sperare, l’intento. Forse chi l’ha scritto ha avuto solo paura di guardare, chi l’ha recitato di lasciarsi andare. Si spiegherebbero così la fretta con cui la pellicola tratteggia situazioni e personaggi, e l’assenza di partecipazione degli attori. Su tutti, Valeria Solarino e Isabella Ragonese. Protagoniste di un film a sangue freddo, nonostante la bellezza del paesaggio, e di un amore di quelli che sfidano i codici sociali. Quanto all’erotismo, non manca. Freddo anche lui. Se vi basta…
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