Regia di Donatella Maiorca vedi scheda film
Una scelta molto difficile di storia e di film, tratta da un racconto di Giacomo Pilati, Minchia di Re; una sceneggiatura che si è persa nei meandri della storia drammatica, senza troppo identificarla, o almeno lasciandola nell'ovvietà, che magari non aveva neanche negli intenti. Quello che doveva essere preso di mira e su cui si doveva puntare si è lasciato alle intenzioni, perdendo una discreta occasione e puntando molto sulla scena sensuale e sessuale, che molti magari aspettavano. Discreta l'ambientazione, ma proprio per questo non ci si spiega come non si sia potuto seguire la crescita di un sentimento, alimentato da un cruda realtà familiare, che non lascia speranza in un momento storico ed ambientale impossibile per raccogliere e capire certi sentimenti. Attori bravissimi, ma malamente impiegati; la figura del padre che è basilare è banalmente sfruttata, tanto da non rendere neanche bene la fine drammatica di questo personaggio, dato che il disegno familiare è ridotto ai minimi termini e mai concretamente sviluppato. Importante era l'ambito familiare ed il circuito che girava intorno, la società maschilista, dove la donna è solo una controfigura in un mondo che sfrutta solo la sua funzione riproduttiva. Certamente c'era anche l'argomento della diversità, ma la storia se ne serve solo per sottolineare la prepotenza e la presenza unica del maschio, come simbolo di comando ed unica unità di potere, il film se ne serve a tratti, lasciando dei vuoti e degli spazi che diluiscono il tutto in maniera anche irritante. La stessa vicenda del cambiamento di sesso ad uso sociale è banalizzata in maniera anche ridicola ed incredibile, mentre proprio qui si poteva puntare per determinare e mettere bene in evidenza la problematica del dramma e del suo stravolgimento. Completa il tutto un finale da fotoromanzo a cui partecipano le immagini in un rito sconfortante. Produce con molta buona volontà e fiducia la Cucinotta, senz'altro speranzosa in una operazione ed un cast che prometteva benissimo, ma forse sarebbe meglio che l'attrice, che ha anche un ruolo buono anche se da cammeo, leggesse meglio le sceneggiature e non si facesse prendere da facili entusiasmi così deleteri.
storia scioccamente edulcorata
dispiace dirlo, ma una vera frana
Un volto ed un'attrice più che interessante, ma sprecatissima in questo film
Ruolo più sfumato, ma interpret di classe, vale il discorso della Solarino
Un grande attore sprecatissimo
uno dei ruoli più inseriti meglio
Un ruolo oscuro, peccato che il film non sia giusto, è proprio una grande sfortuna per lei abbastanza perseguitata dal cattivo cinema
come qusi tutti i ruoli dei maschi: non risolto
Dà il suo contributo, ma il ruolo è quasi fuori dal contesto
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