Regia di Donatella Maiorca vedi scheda film
E' un peccato dover parlare male di questo film, vista l'importanza del tema e l'onestà indubbia nelle intenzioni degli autori. Purtroppo, se si esclude la parte iniziale, tutto sommato interessante, la realizzazione scade facilmente nel plateale, troppo appesantita da forzature e inattendibilità a livello psicologico, colpi bassi melodrammatici e stereotipi logori da romanzo d'appendice ottocentesco. Le scene che descrivono la scoperta dell'amore omosessuale tra le due protagoniste sono trattate con gli accenti giusti, ma poi nella parte della prigionia di Angela nello scantinato e nella sua trasformazione al maschile, con i vari colpi di scena della trama, troppo spesso si ha l'impressione di una sorta di fotoromanzo mascherato da cinema libertario con evidenti agganci all'attualità. Valeria Solarino e Isabella Ragonese, pur servite da una sceneggiatura improbabile e dialoghi a tratti risibili, riescono ad uscirne in maniera tutto sommato dignitosa; meno efficaci Ennio Fantastichini, Giselda Volodi e Lucrezia Lante della Rovere, ingabbiati in ruoli troppo rigidi e costretti a recitare spesso sopra le righe. Colonna sonora di Gianna Nannini di discreto spessore, ma non sempre in accordo con il contenuto delle immagini.
VOTO 5/10
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