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Viola di mare

Regia di Donatella Maiorca vedi scheda film

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La recensione su Viola di mare

di bradipo68
4 stelle

Se sei potente puoi far credere quello che vuoi....così succede nell'isola,una storia d'amore tra due ragazze in un anfratto recondito della Siciilia.Bello,storia importante,partecipa anche al Festival del film di Roma dove i gay hanno la loro via e vengono pestati da facinorosi celoduristi un giorno si e l'altro pure e il sindaco continua a dare la sua immancabile solidarietà.Tutto ok quindi?Ehm ,non proprio....la didascalia ci spiega alla fine che cosa vuol dire il titolo dopo che sono stato per tutta la durata del film a chiedermi :ma che cavolo c'entra la viola di mare con questo film?E'un fiore,un arbusto,una forma vivente non identificata,alla Maiorca piaceva mettere ancora il termine Viola nel titolo del suo film(dopo il Viol@ di una decina d'anni fa)anche se non c'entrava nulla col film?Letteralmente trafitto da questi interrogativi alla fine appare la scritta su questo pesce che durante il suo sviluppo cambia sesso...ecco cambia sesso...non si taglia i capelli o si mette i vestiti da uomo.Cambia sesso un po'come molti essere invertebrati o come le cernie  e le orate.Ma vuoi mettere un titolo come Viola di mare?Se l'avesse intitolato con sottile ellissi La cernia o L'orata non avrebbe avuto certo lo steso risultato poetico.E'un peccato che un film come questo sia trattato male dalla sua regista.La macchina da presa sembra quasi un intruso,soffoca molte sequenze per la sua invadenza e l'uso della macchina a mano sembra assolutamente pleonastico.Non aggiunge e toglie nulla.Anzi aggiunge un po'di sensazione di mal di mare.La storia come detto è importante,sarebbe una bellissima storia d'amore in un contesto che più difficile non si può ma è come banalizzata,indecisa tra scene bucoliche da festival moccesco e scene madri che hanno la pericolosa tendenza ad infastidire.Ed è un peccato perchè le due protagoniste immolano generosamente il corpo(soprattutto le labbra visto che si baciano in continuazione ) alla causa del film e addirittura non sfigurano col loro accento siculo da asporto.Il problema è che la Maiorca non azzecca quasi mai il tono e ci regala due scene assolutamente scult,da raccontare.In un dialogo molto acceso quando il padre(un Ennio Fantastichini in evidente stravaso di bile) viene a sapere che la figlia ama un altra alla madre dopo averla fissata per alcuni interminabili attimi con gli occhi di bragia comuni a tante soap operas(sapete,quelle scene in cui si guardano fissi nelle palle degli occhi e non si dicono nulla) con solennità afferma:"Meglio bottana che mezzo masculo"...A me sinceramente è venuto da ridere a parte per come è costruita la scena ma soprattutto perchè davanti agli occhi mi sono passati in un attimo tutti i film di Franco e Ciccio.....Sbaglierò ma è stato naturale...Poi ancora l'altra scena in cui Angela/Angelo mentre è al lavoro dice al suo ex fidanzato"Qui deve  cambiare tutto".E lui che è di fronte a lei (che tra l'altro era sua promessa sposa)vestita da uomo giustamente le risponde "Più di così?" e l'ilarità qui si è sollevata nella sala devo dire abbastanza affollata.Altra scena ad elevato rischio scult è quello del tentativo di seduzione della baronessa ai danni di Angelo/Angela,una baronessa cafonal chic interpretata con grazia bovina da Lucrezia Lante della Rovere.La Solarino mi è parsa sinceramente molto in imbarazzo oltre le esigenze di scena....Viola di mare è il festival del luogo comune sulla Sicilia e sui siciliani:immaginate un luogo comune e quello si troverà nel film ,un film complessivamente recitato in maniera decente  dalle due protagoniste ma con evidenti cadute in sede di regia.Parlando dei comprimari sorge qualche problema:Fantastichini avrà fatto una cura Ludovico agli occhi per averli sempre così spalancati,da pazzo furioso,la Volodi ha una forte tendenza alla recitazione melodrammatica con la sua incredibile faccia da quadro di Picasso del periodo cubista assomiglia sempre più a una versione italiana dell'immortale Rossy De Palma almodovariana,mentre la Cucinotta si ritaglia una parte fortunatamente quasi del tutto muta in cui fa vedere ancora una volta che il suo destino cinematografico è quello di fare da madrina ai vari festival che si tengono in giro per la  nostra penisola.Infine una notazione sulla colonna sonora(piuttosto scarna  per nostra fortuna) ad opera di Gianna Nannini.Sinceramente non volendo entrare nel merito della bellezza o meno della stessa  bisogna rimarcare che è inadatta al contesto,molto dissonante con i passaggi che sottolinea(la prigionia di Angela ad esempio),copre quasi le battute degli attori con la sua chitarra distorta sparata a un triliardo di decibel.Un po'come cercare di uccidere fastidiose zanzare con un bazooka o col napalm.Se proprio si voleva andare sul pesante meglio i Rammstein....

Sulla colonna sonora

assolutamente inadeguata

Su Donatella Maiorca

regia mediocre,soffoca molte sequenze

Su Maria Grazia Cucinotta

parte fortunatamente quasi muta

Su Valeria Solarino

non è male neanche in abiti maschili

Su Giselda Volodi

incredible faccia da pittura cubista.Pericolosa tendenza alla scena madre

Su Lucrezia Lante Della Rovere

la sua baronessa cafonal chic è abbastanza scult

Su Ennio Fantastichini

recita in evidente stravaso di bile

Su Isabella Ragonese

se la cava piuttosto bene col suo accento siculo

Su Corrado Fortuna

particina

Su Aurora Quattrocchi

bravina

Su Marco Foschi

ok

Su Alessio Vassallo

non male

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