Regia di Francesca Comencini vedi scheda film
Francesca Comencini, una delle tre figlie del compianto Luigi attive nel mondo del cinema, ha trovato in questa storia di una madre quarantenne alle prese con un parto prematuro la sua occasione più interessante. E' un bell'esempio di cinema "al femminile", una vicenda assai rappresentativa di una condizione vissuta da alcune donne nella società contemporanea, e a mio parere meritava più attenzione da parte del pubblico (gli incassi sono stati di un solo milione di euro). Il calvario dell'attesa mentre la bambina si trova nell'incubatrice è reso con la giusta dose di partecipazione emotiva, mentre lo sfondo di una Napoli insolita e per nulla folcloristica contribuisce al realismo della rappresentazione. Margherita Buy sembra apparentemente riprendere alcuni cliché di certi personaggi precedenti, ma in realtà affronta con coraggio una prova impegnativa, mostrandosi nei panni di una donna matura, segnata dalle difficoltà della vita ma ancora aperta al sogno di un evento che possa modificare in positivo il corso della sua esistenza. Insieme alle prove fornite in Fuori dal mondo e Le fate ignoranti, questa è la sua migliore interpretazione. Le vicende parallele di altre ragazze che stanno per diventare madri, di alcuni vicini di casa della protagonista e degli adulti della scuola serale dove la donna lavora, aggiungono ulteriori sfaccettature a un ritratto femminile denso e ben risolto sotto il profilo psicologico. La regia mi è sembrata sicura ed efficace nel controllo della materia narrativa e dei vari contributi tecnici, forse peccando un pò troppo di ambizione in certi squarci surreali. Ma nel complesso, il film è da annoverare fra i più interessanti prodotti nel nostro paese nella scorsa stagione.
voto 8/10
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